Ayahuasca, la droga degli sciamani vietata dal ministero ferma il culto di due chiese

Inserita nel 2022 nella tabella delle sostanze vietate. Due culti fanno ricorso al Consiglio di Stato. Che dà loro torto

L’Ayahuasca è una sostanza usata nei riti in Amazzonia. È sta assunta anche da alcune migliaia di persone in Italia durante alcuni riti religiosi. A febbraio 2022 il ministero della Salute l’ha inserita nell’elenco delle sostanze vietate. E così ha reso impossibile il sacramento per due culti religiosi. Ovvero, racconta oggi l’edizione milanese del Corriere della Sera, la «Chiesa italiana del culto eclettico della fluente luce universale» (che ha sede in provincia di Reggio Emilia) e il «Centro espírita beneficente união do vegetal in Italia», che invece è a Milano nei pressi di San Vittore. Le due comunità hanno fatto ricorso contro la decisione. Ma il Consiglio di Stato ha dato loro torto. Respingendo i ricorsi. L’Ayahuasca è considerata dai due culti come la «bevanda sacramentale Santo Daime». Perché è una manifestazione del sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, secondo i fedeli. Per questo l’assunzione rituale è imprescindibile nelle funzioni religiose. Anche perché, hanno spiegato gli avvocati nelle memorie, sebbene sia psicoattiva le dosi ingerite non provocano tossicità organica o cerebrale. Di fatto, durante il culto, si beve l’equivalente di una tazzina di caffè. E dopo 3-4 ore di digestione non ne resta più nulla. Ma il ricorso, secondo il giudice, ha sbagliato obiettivo. Invece di chiederne la rimozione dalla tabella del ministero, la chiesa avrebbe dovuto chiedere un’eccezione per l’uso controllato. E così si prepara un’altra battaglia legale.


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