Milano, 19enne scampa alla violenza sessuale grazie al gesto d’emergenza: così la commessa di McDonald’s l’ha salvata

La ragazza aveva conosciuto un 23enne in piazza Duomo: che l’ha palpeggiata e tentato di portarla a forza a casa. Fermato dalla polizia dopo l’allarme

Una violenza sessuale scampata, un intervento provvidenziale che ha evitato il peggio: grazie ad un gesto d’intesa fondamentale. Una ragazza di 19 anni è riuscita ad evitare di essere aggredita da un giovane nordafricano, sabato sera a Milano, chiedendo silenziosamente soccorso ad una dipendente del McDonald’s di via Torino, nel pieno centro della città. «Aiuto», le ha sussurrato con le labbra, mentre con le quattro dita aperte della mano, poi richiuse sopra al pollice, le ha mostrato il gesto d’emergenza detto Signal for Help. Un gesto salvavita. La commessa, compresa la situazione di pericolo, ha chiamato la polizia, che poco dopo ha trovato i due giovani e fermato il ragazzo. Rivelatosi poi essere un senza fissa dimora, anche se alla giovane aveva detto – anzi, intimato – che la stava portando verso casa sua. Una minaccia comunque sufficientemente chiara, anche perché poco prima il 23enne – conosciuto durante la serata – aveva già allungato le mani sulla ragazza, palpandola e facendosi sempre più aggressivo.


Dal concerto al tentato abuso: i fatti

I fatti risalgono a sabato scorso, 18 novembre – nelle stesse ore in cui Filippo Turetta veniva fermato in Germania per l’omicidio di Giulia Cecchettin. La 19enne, originaria della provincia di Bergamo, era arrivata a Milano per trascorrere la serata: un concerto, poi una festa in discoteca in un locale nella zona dall’università Bocconi. Dopo mezzanotte, era poi uscita a fare due passi in piazza Duomo, nei pressi del suo hotel. Lì ha incontrato un gruppo di ragazzi e ragazze, con cui si è fermata a chiacchierare. Presto però la ragazza è rimasta da sola con il 23enne nordafricano. I due si sono incamminati verso piazza della Scala, alle spalle del Duomo, dove si sono seduti su una panchina. Qui la serata ha cambiato verso. Il giovane ha iniziato ad allungare le mani, l’ha palpeggiata nelle parti intime e l’ha baciata a forza. Poi ha iniziato ad insistere per proseguire altrove il rapporto non consensuale: «Stai con me, non te ne andare, devi venire a casa mia», le ha intimato. La 19enne, gelata a quel punto dalla paura, lo ha seguito. Ma nonappena ne ha avuto l’occasione, ha trovato un diversivo. All’altezza di via Torino, ha visto le luci accese di un McDonald’s che si apprestava a chiudere, quando erano ormai quasi le 2 di notte. Ha chiesto di entrare per andare in bagno, e in quel momento ha incrociato gli occhi di una dipendente, cui ha mostrato il palmo aperto e poi rapidamente richiuso del gesto di emergenza anti-violenza. Uscita dal locale, la ragazza ha proseguito la camminata con il 23enne per non destare sospetti. Ma a quel punto la polizia, allertata dalla cameriera, era già sulle loro tracce. Una volante li ha identificati poco più tardi all’altezza delle Colonne di San Lorenzo: la ragazza ha confermato quel che stava accedendo, e il suo potenziale aggressore è stato portato in questura, e quindi in carcere, in attesa dell’interrogatorio di
convalida del fermo.


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