Covid e aiuti alle aziende, il ministro Giorgetti non risponde sulla possibile «bomba» per le finanze pubbliche

Il deputato di Italia Viva Luigi Marattin ha presentato un’interrogazione al ministro sui debiti contratti dalle imprese negli anni della pandemia, oggetto di un’inchiesta di Open

Le misure straordinarie prese negli anni del Covid per fare da scudo alle aziende hanno avuto l’indubbio merito di salvaguardare il tessuto produttivo italiano. Oggi, però, a più di tre anni di distanza dall’inizio della pandemia, quelle stesse misure rischiano di creare uno shock per le finanze pubbliche. Secondo un’inchiesta di Open, ammonterebbe a circa 480 miliardi l’ombra che aleggia sull’economia italiana: 300 miliardi di passività di cui si è fatto carico lo Stato e altri 180 di perdite accumulate dall’aziende (e forse mai recuperate) tra il 2020 e il 2022. Ed è proprio per far luce su questa situazione che nelle scorse settimane il deputato di Italia Viva Luigi Marattin ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Oggi finalmente è arrivata la (non) risposta. «Poco fa il Mef ci ha comunicato che, nonostante riconosca sia di sua competenza, non ha gli elementi per rispondere», ha rivelato Marattin su X.


Nella sua interrogazione, il deputato chiedeva al ministro Giorgetti di quantificare il possibile rischio per le casse dello Stato delle cosiddette «norme spalmadebiti». Di cosa si tratta? Di una serie di decreti firmati negli ultimi anni – l’ultimo approvato dal governo Meloni a gennaio – che ha concesso alle imprese la possibilità di non ripianare i debiti contratti negli anni del Covid nei termini previsti dal Codice civile, ma di spalmarli nei cinque anni successivi. Le domande rivolte da Marattin al titolare del Mef sono essenzialmente due. La prima: «A quanto ammonta il fenomeno?». La seconda: «Che conseguenze avrà nei prossimi anni anche sul piano fiscale?». Di fronte a queste domande, Giorgetti ha alzato le braccia, con alcuni funzionari del suo ministero che hanno ammesso di non avere sufficienti elementi a disposizione per rispondere. Una replica che non sembra accontentare Marattin: «Ne concludo che il governo italiano sia totalmente cieco nei confronti di una potenziale “bomba” come questa. Il Mef che ricordavo io non avrebbe mai risposto in questo modo. Chissà cosa è successo».


Credits foto: ANSA/Ettore Ferrari | Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante il question time al Senato (23 novembre 2023)

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