I cinquant’anni di Psichiatria democratica, un evento e un libro

Il cinquantenario dell’organizzazione fondata da Franco Basaglia festeggiato anche con la pubblicazione di un volume

La fondazione di Psichiatria Democratica (PD prima che esistesse il Pd) data 50 anni e quasi due mesi. Era l’8 ottobre 1973 a Bologna. In occasione dell’anniversario l’organizzazione ha pubblicato un volume intitolato “Psichiatria Democratica cinquant’anni straordinari,” curato da Emilio Lupo, Responsabile Nazionale dell’Organizzazione di Pd e pubblicato da Marotta & Marotta. In questi cinquant’anni il rapporto tra psichiatria e società è cambiato molto. Al momento della fondazione da parte di Franco Basaglia la psichiatria era ferma nell’idea di considerare la malattia mentale incurabile. Dalla nascita di Pd, ma anche con l’aprirsi del dibattito, si è sviluppata pian piano l’idea che la salute mentale passi per l’inclusione sociale. La parte più simbolica di questa trasformazione è stata la chiusura dei manicomi. Come si legge sul sito dell’organizzazione, gli attuali Cim, “I Centri di Salute Mentale (CSM) territoriali, operanti 24 ore su 24, sono diventati fulcro per rispondere a tutti i bisogni dei pazienti, inclusi l’inserimento lavorativo per garantire l’autonomia economica, le Case-famiglia e i Gruppi-appartamento per accogliere le persone dimesse dai manicomi. Inoltre, si sono sviluppati Centri Diurni di Riabilitazione (CDR) per consentire ai pazienti di partecipare ad attività comunitarie, spesso in collaborazione tra il servizio sanitario pubblico e la cooperazione sociale, insieme a Day Hospital, ecc”. I cambiamenti avviati da Basaglia e da tutta Psichiatria democratica furono poi formalizzati con la legge di Riforma psichiatrica n. 180/78, successivamente inclusa nella legge di Riforma Sanitaria n. 833/78. Oggi, l’impegno di Pd e delle sue articolazioni regionali prosegue, con l’obiettivo di superare gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), la promozione dei Protocolli Operativi sulle misure di sicurezza psichiatriche, il contrasto all’uso dell’Elettroshock e la difesa del Servizio Sanitario Pubblico Nazionale (SSN) come l’unica istituzione in grado di garantire la presa in carico della persona malata nella sua interezza, oltre alle prestazioni sanitarie fornite dal settore privato. Il libro verrà presentato oggi pomeriggio a Roma, presso il palazzo delle Esposizioni.


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