«Se tradisci, lo racconto». Da Ilary Blasi a Belén Rodriguez, va in onda l’infedeltà dei partner

«Le donne non piangono più, le donne fatturano», canta Shakira nella canzone contro il suo ex Gerard Piqué. Una lezione che sembrano aver appreso molte star dello spettacolo anche in Italia: vendetta o riscatto?

C’è chi ha fatto una canzone, come Shakira. Chi un libro, come Giulia De Lellis, e infine c’è chi ha concesso l’esclusiva in un documentario, come Ilary Blasi con il suo Unica su Netflix. La fine di una storia, specialmente nel mondo del rotocalco, è sempre un piatto ricco. Soprattutto quando a raccontarla non sono solo le foto dei paparazzi ma bensì i diretti protagonisti della vicenda. Stavolta però assistiamo a un salto di qualità. Chi parla per ultimo del proprio divorzio o separazione, vince. Mediaticamente almeno. Lo dimostra Belén Rodriguez che ieri, nel salotto di Domenica In, ha finalmente raccontato la fine del rapporto con l’ex marito Stefano De Martino. «Mi sono sentita completamente sola. Tradita nel profondo, nella fiducia, e anche letteralmente. Non è finita con un tradimento: è iniziata con un tradimento. Io l’ho saputo dopo un mese. Ho chiacchierato anche con le signorine. Con tutte quante. Alla dodicesima ho smesso di chiamare», ha raccontato a Mara Venier, sottolineando come De Martino l’abbia lasciata sola nella sua depressione. Parole che la showgirl non aveva mai pronunciato, e che riguardano un aspetto della sua vita che è sempre stato finora lasciato al racconto delle paparazzate o di timide interviste dell’ex coniuge. Belén ha deciso di parlare non a caso quando De Martino era atteso la sera nel salotto di Fabio Fazio, a Che Tempo che fa, per la promozione del suo tour teatrale. Lui ha replicato senza commentare: «Quando finiscono le relazioni ci sono sempre due verità, ognuno ha la propria: c’è chi se la sente di renderla pubblica e raccontarla e chi se la tiene per sé. Io ho deciso di non rendere mai pubblica la mia verità per due motivi: il bene che c’è stato e che c’è tuttora, perché io le voglio sinceramente ancora tanto bene; il secondo, più importante, è che Belén è la madre di mio figlio. Questa è la cosa fondamentale».


Ilary Blasi e la decostruzione del mito di Francesco Totti

E poi c’è lei, la regina di Roma. Ilary Blasi, regina, ovviamente solo quando era moglie del capitano giallorosso Francesco Totti. Su questo racconto però, come ben ricorda Mario Manca su Vanity Fair, c’è da fare un distinguo. Se Belén non era certa di quello che sarebbe uscito fuori nel salotto di zia Mara Ilary, Blasi conosceva alla perfezione quello che sarebbe uscito su Netflix. Ha parlato dopo mesi mentre lui scivolò subito con quella brutta intervista al Corriere della Sera in cui, fresco di scoop su Noemi Bocchi, parlava di presunti tradimenti della moglie e del furto dei Rolex. «Non solo mignotta ma anche ladra», come ha poi detto Ilary stessa in Unica, ironizzando, mentre pezzo per pezzo, pagina per pagina, smonta con gli autori l’aura di intoccabilità del suo ex marito. Perché quello che fa Blasi, con i trucchi della narrazione che solo un documentario può dare, è trascinarti nella sua versione, senza filtri, dando stilettate su quello che finora è stato raccontato. Dalle frequentazioni di Francesco Totti mentre erano ancora sposati, fino alla richiesta assurda di lui di mollare lavoro e social per mostrargli fedeltà.

Vendette e precedenti

C’è chi li ha battezzati “revenge doc”, e chi invece sostiene che siano esempi di un ulteriore passo verso l’emancipazione di donne che non vogliono più una versione della storia imposta da altri. Certo, l’intervista che punta a ristabilire la verità c’è sempre stata. In Italia, ma anche oltreoceano. Basti pensare a Harry e Meghan nello show di Oprah Winfrey, quando demolirono la famiglia reale ma, andando indietro nel tempo, impossibile dimenticare le parole, affidate all’Ansa, di Veronica Lario contro il «ciarpame senza pudore» della candidatura delle “veline” in Forza Italia alle elezioni Europee. Quella frase segnò l’inizio della valanga sulla vita privata e familiare di Silvio Berlusconi. Anche in quel caso l’ingrediente fondamentale che dà forza a tutto il caso è solo uno: l’unicità delle dichiarazioni, pubbliche, senza nessuna anticipazione. Perché las mujeres ya no lloran, las mujeres facturan (le donne non piangono più, le donne fatturano) come recita Shakira nella canzone contro il suo ex Gerard Piqué. Ed è facile conquistare il pubblico quando si cala la carta dell’empatia e del racconto privato di una storia che ha avuto (solo) una sua versione pubblica. Con il buono e il cattivo della storia, parteggiando per la prima parte. Lo step successivo sarà renderci simpatica anche la seconda.

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