Torino, la grande truffa dei tabaccai al Lotto: «170 mila euro spariti»

Un metodo artigianale alla base del sistema scoperto dalla procura

Un gioco di squadra e una corsa contro il tempo. Con l’obiettivo di incassare più soldi possibile e sparire. L’inchiesta della procura di Torino su tabaccai e gioco del Lotto è nata nel 2021 dopo la segnalazione dell’Agenzia delle Dogane: da un terminale figuravano tante vincite in un periodo molto breve. Tutte provenivano dalla stessa tabaccheria in zona San Paolo. All’inizio gli investigatori avevano pensato a un metodo matematico per escogitare le combinazioni vincenti. Ma alla fine si è scoperto che si trattava di una tattica più semplice. Il titolare della ricevitoria si era infatti accordato con familiari e amici per stampare le schedine, ma senza registrare le giocate. Quando qualcuno vinceva, il gruppo conservava il denaro senza pagare ai Monopoli le somme dovute. L’edizione torinese di Repubblica spiega che le giocate erano concentrate in un periodo breve perché gli indagati erano consapevoli che sarebbero stati scoperti. I Monopoli hanno infatti tolto l’abilitazione al tabaccaio dopo le prime vincite. Prima da 6 o 7 mila euro, poi da 70 a 100 mila. Adesso gli inquirenti stanno cercando i soldi. Ma anche di capire se c’è un capo dietro tutto. Il titolare della tabaccheria (che ne gestisce anche un’altra sempre a Torino) ha evaso il fisco in passato. E ha anche “dimenticato” di dichiarare le giocate di alcuni clienti. Soltanto dopo si è evoluto staccando schedine una dopo l’altra per vincere e prendersi le giocate.


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