Guerre e petrolio, Putin rompe l’isolamento e vola alla corte di Bin Salman. Gli Usa: «Se vince in Ucraina, attaccherà altri Paesi europei» – I video

Si tratta della seconda e ultima tappa della missione lampo di un giorno che prima aveva portato il leader di Mosca negli Emirati arabi uniti

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Riad per l’incontro con il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammad bin Salman. Al centro dei colloqui con il leader di fatto del grande Stato arabo dell’Asia occidentale – scrive Bloomberg – il rafforzamento della partnership tra giganti del petrolio, dopo che la scorsa settimana l’Opec, l’alleanza tra l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e gli altri principali produttori, hanno ridotto volontariamente la produzione, con l’intendo di sostenere i prezzi troppo bassi rispetto alle attese dei membri. Russia e Arabia Saudita controllano da soli circa un quinto del greggio pompato ogni giorno in tutto il mondo.


Sfidando il mandato di arresto internazionale che pende sulla sua testa, il leader di Mosca si così è rimesso in viaggio, anche se per una missione lampo di un solo giorno. In mattinata Putin è atterrato ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, lo stesso Paese dove proprio in questi giorni si avvicendano capi di Stato e di governo di tutto il mondo per la Cop28, il summit annuale dell’Onu sul clima. Al suo arrivo all’aeroporto emiratino, il presidente russo è stato accolto in pompa magna dal ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed e dal presidente Mohamed bin Zayed al Nahyan. Al centro dei colloqui di Abu Dhabi anche le possibili evoluzioni della guerra in Ucraina e del conflitto israelo-palestinese.


Una riabilitazione in pieno stile per Putin, accusato di crimini di guerra in particolare per la deportazione di bambini ucraini. Le relazioni tra Russia ed Emirati Arabi Uniti, ha commentato il leader del Cremlino, «hanno raggiunto un livello senza precedenti», al punto che la monarchia del Golfo è diventata il maggiore investitore nell’economia russa tra tutti i Paesi del Medio Oriente. Soltanto lo scorso anno, ha ricordato Putin, gli investimenti degli Emirati nei settori non petroliferi russi sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente. Né gli Emirati né l’Arabia Saudita riconoscono la competenza della Corte penale internazionale, che lo scorso marzo ha spiccato il mandato di arresto nei confronti di Putin. Ed è per questo che il presidente russo può viaggiare in Medio Oriente senza il timore di essere arrestato.

Usa: «Putin non si fermerà all’Ucraina, attaccherà la Nato»

Nel frattempo dagli Stati Uniti arriva il monito del presidente Joe Biden, che al G7 ribadisce «il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, soprattutto in questi mesi invernali», ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, durante un briefing con la stampa estera. «Gli Usa e l’Europa non possono permettersi la vittoria di Vladimir Putin. Dopo l’Ucraina potrebbe non fermarsi e minacciare i nostri alleati della Nato», ha ribadito. Per Kirby se la situazione al Congresso americano sui fondi all’Ucraina non si sblocca «entro la fine del mese» è «un grande regalo di Natale a Putin», ha concluso.

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