Spagna, prof sospeso per aver dato 10 a tutti gli studenti: «Viola il diritto di valutazione». Lui tira dritto: «Il voto deve motivare»

La storia del docente di francese: «Non è semplice stare senza stipendio, ma credo ancora in questo criterio di valutazione»

Si chiama Yván Pozuelo e insegna francese a Gijón, in Spagna, e circa tre anni fa è stato sanzionato dalla scuola con 8 mesi di sospensione (senza stipendio) con l’accusa di attentato alla valutazione per aver messo 10 a tutti i suoi studenti. Nonostante ciò, a distanza di anni, continua a credere nel suo metodo di insegnamento. In un’intervista a El Espanol, racconta che ha applicato questo criterio di valutazione per oltre un decennio. Sul tema ha anche pubblicato un libro dal titolo: Schiavisti o insegnanti? La ribellione dei 10. «Sto ancora aspettando di sapere chi mi ha denunciato», commenta oggi a distanza di anni. La sua vita è cambiata, ma non le sue idee. Il docente è ancora fermamente convinto che il sistema tradizionale scolastico spinge gli studenti solo a memorizzare, e non a comprendere e acquisire competenze reali e durature.


«Il 10? Motiva gli studenti»

Per il Ministero dell’Istruzione del luogo, invece, non c’è molto da dire: mettendo tutti 10 si «si viola il diritto degli studenti ad una valutazione obiettiva». Per il docente, invece, dare 10 motiva l’autostima degli studenti e li spinge ad apprendere realmente e non solo per il voto. Quanto alla sua sospensione, il caso è ancora aperto. Gli otto mesi di sospensione dallo stipendio sono stati ridotti a sei, e nel frattempo ne ha scontati tre. Ma il mantenimento dei restanti tre deve ancora essere definito, fa sapere il giornale spagnolo. Una situazione tutt’altro che semplice per il prof: «La gente non lo capisce, ma sono tre mesi senza disoccupazione, tre mesi senza nemmeno poter lavorare nel settore privato. Nella mia famiglia lavoro solo io».


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