Incendio all’ospedale di Tivoli, disposta consulenza per stabilire le cause del rogo. Il procuratore Menditto: «Escludiamo il dolo»

Il fascicolo al momento resta contro ignoti. I reati ipotizzati sono quelli di omicidio colposo plurimo e incendio colposo

Cosa è successo a Tivoli nella notte di venerdì 8 dicembre, quando è divampato un incendio che ha portato alla morte di tre pazienti dell’ospedale San Giovanni Evangelista? Da dove sono nate le fiamme che, dall’interrato fino al pronto soccorso, hanno finito per investire gran parte della struttura? Per rispondere a queste domande, e per effettuare inoltre verifiche sull’impianto antincendio e sui sistemi di sicurezza all’interno del nosocomio, la Procura della città disporrà una maxi consulenza. Il fascicolo al momento resta contro ignoti. I reati ipotizzati sono quelli di omicidio colposo plurimo e incendio colposo: al momento non ci sono elementi per ipotizzare alcuna volontarietà dei fatti, né per iscrivere qualcuno tra gli indagati. I pm, coordinati dal procuratore Francesco Menditto, hanno conferito incarico per le autopsie che si svolgeranno nei prossimi giorni. Le notizie arrivano dopo il vertice tenutosi nella mattina di oggi, 11 dicembre, a cui hanno partecipato i vigili del fuoco, agenti della squadra mobile e del commissariato per fare il punto delle indagini. Menditto, intervistato dal Corriere della Sera, aveva già preannunciato l’esistenza di «una serie di convergenze» che portavano a escludere la volontarietà, «soprattutto le immagini della videosorveglianza». «Abbiamo assicurato che saremo rapidi nel restituire le parti sequestrate – ha aggiunto Menditto -. Un fatto è certo: noi andiamo in cerca di elementi che siano penalmente rilevanti per poter assicurare gli eventuali responsabili alla giustizia. Alla Regione interessa verificare aspetti gestionali».


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