Tenerife, rubavano nelle valigie dei turisti: arrestati 14 dipendenti dell’aeroporto. Refurtiva da 2 milioni di euro – Il video

Secondo la Guardia Civil, aprivano i bagagli riuscendo a nascondere la manomissione e il bottino finiva nelle cuciture appositamente realizzate nei propri indumenti

La Guardia Civil spagnola ha arrestato 14 dipendenti dell’aeroporto di Tenerife, nelle Isole Canarie, che secondo gli investigatori agivano come un gruppo organizzato e rigidamente gerarchico per rubare oggetti preziosi e contanti nelle valigie dei turisti. Diversi i capi d’accusa, dalla rapina con l’uso della forza all’appartenenza alla criminalità organizzata, dal danneggiamento al riciclaggio di denaro. Le forze dell’ordine hanno sequestrato 29 orologi di lusso, 120 gioielli (oro e pietre preziose), 22 smartphone e dispositivi elettronici, circa 13mila euro in contanti e un veicolo di lusso. Il valore totale della refurtiva è di 1,95 milioni di euro. Secondo la Guardia Civil, dopo aver messo a segno i colpi gli indagati si occupavano anche di venderli in negozi fisici e virtuali per liberarsi della refurtiva. L’inchiesta è partita dopo l’anomalo aumento di denunce di smarrimento e furto che i viaggiatori in transito nello scalo delle Canarie hanno presentato alle autorità aeroportuali. Secondo gli inquirenti, quello messo in piedi dai 14 arrestati era un sistema preciso e ben organizzato. Ognuno di loro aveva un compito specifico: c’era chi si occupava di sbarrare l’ingresso del magazzino per evitare di essere interrotti mentre qualcun altro apriva il bagaglio e faceva sparire i preziosi. Per facilitare le operazioni, rallentavano appositamente il processo di carico e scarico delle valigie in stiva. Per nascondersi alla vista di altri dipendenti e delle telecamere, creavano delle torri con le borse o posizionavano delle tende di sicurezza, i teloni rigidi che impediscono ai bagagli di muoversi troppo all’interno della stiva. Poi erano in grado di aprire le cerniere e richiuderle senza che da fuori fossero visibili segni di manomissione. A quel punto nascondevano la refurtiva grazie alle tasche interne che si erano cuciti nelle divise di lavoro, o utilizzavano gli armadietti personali.


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