Meloni-Rama-Sunak, asse a tre sull’immigrazione illegale: «Presto un progetto congiunto Italia-Uk per i rimpatri»

L’incontro a margine della kermesse di Atreju. Il premier britannico: «Italia-Albania come Regno Unito-Ruanda: così combattiamo le gang criminali»

Una collaborazione tra Italia e Regno Unito per cofinanziare un «progetto di rimpatri volontari assistiti nei Paesi di origine a favore di migranti bloccati in Tunisia». Sarebbe questo il primo risultato concreto delle discussioni avute oggi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal primo ministro britannico Rishi Sunak a margine di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia a Roma. La sintonia personale tra i due leader è nota, quella politica evidente nei due accordi per l’esternalizzazione della gestione dei migranti che i due governi portano avanti: l’accordo con l’Albania per l’Italia e quello con il Ruanda (poi bocciato dalla Corte Suprema) per il Regno Unito. Ed è proprio il premier albanese Edi Rama – anche lui presente all’evento del partito della premier a Roma – ad essersi unito alla conversazioni con i due omologhi. «Dopo aver concordato sulla necessità di affrontare in modo sempre più strutturato l’immigrazione illegale verso l’Europa, i leader hanno concordato di intensificare ulteriormente la collaborazione fra i tre Paesi a contrasto dei trafficanti di esseri umani», si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi.


L’intervento di Rishi Sunak ad Atreju

Sunak è poi intervenuto alla kermesse di FdI, evocando in effetti a più riprese il tema della “difesa dei confini”. Ovvero l’obiettivo principale – secondo un analisi pubblicata oggi sul Guardian – condiviso da Roma e Londra in questo momento. «Giorgia ha siglato un accordo con l’Albania e noi abbiamo fatto un accordo con il Rwanda: vogliamo interrompere il modello di business di queste gang criminali. E se questo ci richiederà di aggiornare le nostre leggi e di avere conversazioni a livello internazionale per creare un framework sull’asilo politico dobbiamo farlo, perché se non gestiamo questo problema oggi i barconi continueranno ad arrivare», ha pronunciato di fronte al pubblico il leader britannico.


«I migranti illegali non possono restare»

«Thatcher aveva capito che le idee erano importanti solo se si potevano implementare», ha aggiunto l’inquilino del 10 di Downing Street. «Non si è mai tirata indietro anche quando la lotta era dura, e oggi dobbiamo applicare il radicalismo di Thatcher per quanto riguarda l’immigrazione illegale. I nostri oppositori vogliono mettere la testa sotto la sabbia e lasciare che il problema vada via da solo ma non funziona così. Andate a Lampedusa, dove il 50% degli immigrati è arrivata quest’anno: non è più sostenibile, non è corretto ed è immorale». «Se i migranti vengono in Italia o in Inghilterra illegalmente non potranno restare, deve essere chiaro», ha concluso Sunak.

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