Droni dallo Yemen sul Mar Rosso, ora le compagnie marittime abbandonano il Canale di Suez: «Torniamo a circumnavigare l’Africa»

Decisione senza precedenti di Msc, Maersk e altri colossi dello shipping dopo nuovi i attacchi aerei degli Houthi in «solidarietà» con Hamas

Le milizie yemenite degli Houthi hanno lanciato nelle ultime 24 ore una nuova selva di attacchi dal cielo contro obiettivi marittimi nel Mar Rosso e verso Eilat, la città più a sud di Israele. Nessuno dei lanci di droni sembra aver colpito gli obiettivi desiderati, ma la minaccia costante sta mettendo a dura prova i nervi di chi comanda imbarcazioni attive nella zona, tanto di natura militare quanto commerciale. E ora le principali compagnie marittime del mondo sono pronte a rivedere le proprie rotte. La Marina americana sostiene di aver intercettato in volo 14 droni sopra il Mar Rosso soltanto nella mattinata di oggi, sabato 16 dicembre. Un altro è stato intercettato dai mezzi della Marina britannica la notte scorsa, ha detto il ministro della Difesa di Londra, sottolineano come si tratti della prima volta che la Royal Navy deve compiere un’azione del genere dai tempi della Guerra del Golfo (1991). Grant Shapps ha parlato di una «minaccia diretta al commercio internazionale e alla sicurezza marittima». Una valutazione che sembrano condividere le principali società di trasporti commerciali marittimi. Nel giro di pochi giorni Maersk, Cma Cgm, Hapag-Lloyd e da ultimo Msc Mediterranean Shipping Co, la più grande di tutte, hanno annunciato che devieranno il tragitto delle loro navi. Addio al Canale di Suez, passaggio strategico che dal Mediterraneo conduce all’Oceano Indiano e all’area dell’Asia Pacifico. Almeno fino a quando l’allarme non rientrerà. Msc, una cui portacontainer, la Palatium III, è stata attaccata ieri, ha ufficializzato il salto indietro nel tempo: le sue imbarcazioni torneranno a raggiungere l’Oriente circumnavigando l’Africa dal Capo di Buona Speranza. Altre società, come Maersk e Hapag-Lloyd, non hanno ancora detto in che modo riprogrammeranno le loro rotte, ma hanno sospeso in via precauzionale i transiti dal Canale di Suez.


La strategia degli Houthi (e dell’Iran)

Non è chiaro se il risultato sia tra quelli che speravano di ottenere gli Houthi, o i loro «mandanti», il regime iraniano. Di certo la milizia yemenita continua a ribadire, sin dall’avvio della nuova guerra tra Israele e Hamas dopo il 7 ottobre, di essere disposta a tutto per fermare il passaggio di navi israeliane o che riforniscono lo Stato ebraico. «Le forze armate dello Yemen confermano che continueranno a prevenire che qualsiasi nave diretta verso i porti israeliani possa navigare nel Mar Rosso fino a quando non porteranno cibo e medicine di cui i nostri eroici fratelli nella Striscia di Gaza hanno bisogno», ha ribadito in una dichiarazione un portavoce militare Houthi venerdì. Ma più che Israele, gli attacchi a ripetizione nella zona del Mar Rosso sembrano stare per mettere ko i commerci internazionali tra Occidente e Oriente.


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