«Andrea Giambruno non è intoccabile»: così Antonio Ricci difende i fuorionda trasmessi da Striscia la notizia

«Ho agito in perfetta buona fede e facendo satira», ha affermato l’autore televisivo e ideatore del programma

Andrea Giambruno «non è intoccabile»: così Antonio Ricci, patron di Striscia la notizia, rivendica la scelta del programma di trasmettere i noti fuorionda sull’ex compagno di Giorgia Meloni. «Io vorrei sapere che cosa ho fatto di male: non ho compiuto reati, ho svolto semplicemente il mio lavoro. In 35 anni di Striscia ho mandato quasi 700 fuori onda… Se poi questo in particolare era del compagno della Meloni, a me in quanto autore satirico non importa, perché io non devo guardare in faccia nessuno. Qualcuno può forse dire a chi fa satira che certi soggetti sono intoccabili? No. Ho agito in perfetta buona fede e facendo satira, il mio lavoro di sempre», ha affermato Ricci nel corso di una lunga intervista esclusiva al settimanale Gente che uscirà venerdì 29 dicembre. In cui torna anche sull’ipotesi della causa che Giambruno vorrebbe intentare: «So solo che è stata citata una sentenza della Cassazione sul rispetto della privacy. Io me la sono andata a leggere e l’ho trovata inconferente. E in onore di Giambruno, l’anno prossimo Striscia si chiamerà ‘La voce dell’inconferenza’».


«Elly Schlein? Non durerà»

Quanto a Meloni, Ricci spiega di non averla mai incontrata. E non risparmia un affondo: «Devo dire che sono rimasto stupito che nel suo messaggio non abbia speso una parola per le donne che erano lì ad assistere alla performance di Giambruno». Eppure a suo avviso la premier è destinata a «durare», al contrario della leader dell’opposizione Elly Schlein: «Non ce la può fare. Mentre la Meloni ha della parentela al comando, che le dà dei problemi ma perlomeno ci sono interessi che non confliggono, dall’altra parte la Schlein non ha intorno gente di cui potersi fidare. Tranne l’armocromista, forse».


Tutto pronto per Sanremo

Ricci sembra avere le idee chiare non solo sul destino della politica nostrana, ma anche sui piani del programma in vista di Sanremo: «Manderemo Pinuccio e Lucci, poi Staffelli distribuirà dei Tapiri. Amadeus? È un professionista. Gli va riconosciuto che ha sempre fatto dei Festival con alcune belle canzoni. È il suo mestiere, ha il bernoccolo per quel mondo, non risulta un intrigante, mai avuti problemi con lui. Poi, certo, se ci saranno delle cose gli andremo sotto». Spende delle lodi anche nei confronti di Fiorello: «Prima o poi deve venire a condurre Striscia. Potevo approfittarne, adesso, ma non l’ho fatto: ha promesso che se non fosse stato controprogrammato nella sua serata del Festival di Sanremo, sarebbe venuto gratuitamente per un’ora a Mediaset. Così adesso c’è questa ora che balla: chi se lo cucca? Comunque, gli voglio talmente bene che un’ora non mi basta». Toni meno amichevoli adotta parlando di Claudio Baglioni: «Mi ha querelato tre volte. La prima perché, anni fa, avevo detto che gli avrei tirato una molotov, denuncia archiviata. La seconda volta, tempo dopo, perché ho detto che non gli avrei tirato una molotov, perché mi rendevo conto che essendo tutto plastificato avrei creato un danno ambientale, con rilascio di diossina e altri agenti nocivi, archiviata pure questa. E pensa che adesso ha avuto il coraggio di far sequestrare il libro su di lui, pieno peraltro di cose vere. Da quanto tempo non veniva censurato un libro? Tra poco ci sarà il processo».

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