Lavinia Mennuni non arretra: «Le donne sono libere di scegliere ma diventare madri è una battaglia culturale»

La replica della senatrice FdI dopo la sua frase sulla maternità cool: «Dalle opposizioni soltanto luoghi comuni»

«Il problema non è solo sostenere economicamente chi mette al mondo un bambino, ma affrontare il problema culturale più profondo». La senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni, che a Coffee break (La7) sostenne che la maternità debba diventare «cool» non fa un passo indietro. Nel suo intervento, nel salotto televisivo, citò la madre («La tua prima aspirazione deve essere quella di essere mamma a tua volta») e spiega a Il Messaggero che «essere mamma è per me la cosa più bella del mondo». Specie perché, appunto, «non confligge con altre aspirazioni e coinvolge entrambi i genitori». La maternità è «una bellissima missione» e «un completamento della propria natura», «senza che questo debba impedire le legittime aspirazioni professionali che ogni donna deve poter coltivare» o «altre scelte liberamente effettuate in nome di altre missioni altrettanto nobili». Mennuni spiega, dopo il polverone sollevato: «Dobbiamo far comprendere alle ragazze di oggi che possono coltivare il sogno di essere lavoratrici, affermarsi nel campo che scelgono e divenire le mamme di domani».


«Eppure nelle guerre mondiali i figli si facevano»

Per Mennuni la questione non è economica. «Abbiamo avuto tempi di crisi grave, quali le guerre mondiali, eppure e i figli si facevano» spiega. Oggi, sottolinea, «i ragazzi e le ragazze sono focalizzati sul presente», «non vi è una progettualità, anche a causa della precarietà che viviamo, si pensa al qui e ora e invece è importante che oltre ad aspirare ad una affermazione personale, lavorativa, si ponga al centro il tema della natalità».


Le opposizioni usano «luoghi comuni»

Le opposizioni, da Pd a M5s, hanno criticato la parlamentare. Lei, avvocato, madre di tre figli, e con una lunga militanza politica alle spalle (il primo incarico in Alleanza Nazionale, nel 1997), replica: «Credo che su questi temi vi debba essere serietà e comunità di intenti e non si dovrebbe scadere nella polemica politica, soprattutto nella fase di emergenza che viviamo con il tasso di natalità più basso della storia italiana». Sostiene al quotidiano che «chi non possiede argomenti si rifugia in luoghi comuni» e che «la verità è che chi ha governato prima di noi nulla ha fatto sui temi della natalità e dell’infanzia e oggi prova fastidio non solo per le misure concrete messe in campo dal governo Meloni su questi temi».

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