Manovra, ecco l’anno che verrà: dal taglio al cuneo fiscale fino ai fondi per la sanità (insufficienti per medici e infermieri)

Stretta sui canali di accesso alla pensione anticipata e 100 euro in busta paga per i dipendenti pubblici. Tutte le novità

A due giorni dalla fine dell’anno la manovra di bilancio è legge. Il testo, approvato alla Camera dei deputati è passato senza il ricorso alla fiducia: 200 voti per il sì, 112 i no e gli 3 astenuti. La misura punta sul taglio del cuneo fiscale, la riforma dell’Irpef e aiuti per le famiglie. E proprio sul primo aspetto c’è la riconferma del taglio del cuneo, già in vigore dallo scorso luglio: 7 punti in meno di contributi sulle retribuzioni fino a 25 mila euro lordi che scendono a 6 punti per chi percepisce fra 25 mila e 35 mila euro. Lo sconto, che non avrà effetti sulla pensione, peserà sull’indebitamento netto per 10,8 miliardi, secondo i conti della Ragioneria di Stato. Il beneficio sulle buste paga invece sarà in media di 100 euro al mese e riguarderà 14 milioni di lavoratori dipendenti. Con questa manovra, ricorda Il Corriere della Sera, il numero delle aliquote Irpef passa da 4 a 3.


Cosa cambia per dipendenti pubblici, privati e chi sogna la pensione

La manovra stanzia tre miliardi nel 2024 e 5 nel 2025 per il rinnovo dei contratti su circa 3,2 milioni
di dipendenti pubblici. Non solo, secondo quanto ricorda oggi Il Corriere della Sera, ci sono otto miliardi a disposizione per generare aumenti medi delle retribuzioni nelle PA. Un aumento di circa il sei per cento. Sulle pensioni prorogate per tutto il 2024 Quota 103 (in pensione con almeno 62 anni d’età e 41 di contributi). Introdotti alcuni paletti come il calcolo dell’assegno interamente col metodo contributivo, tetto all’importo e l’allungamento delle «finestre»: 7 mesi per i lavoratori del settore privato e 9 mesi per la pubblica amministrazione. Per aumentare le assunzioni le imprese avranno diritto a decontribuzioni
ed esenzioni per il tempo indeterminato. Lo «sconto» è del 20% ma sale al 30% se i neoassunti sono donne o ex percettori del reddito di cittadinanza. Detassamento confermato sui premi di produttività al 5% e fringe benefit fino a duemila euro.


Il Ponte sullo Stretto e i fondi alla sanità (insufficienti per medici e infermieri, pronti allo sciopero)

Stanziati per il Ponte sullo Stretto 11,6 miliardi fino al 2032, anno fissato per il termine dei lavori. Il carico sullo Stato però sarà sgravato dal Fondo di sviluppo e coesione. Perché circa 2,3 miliardi di euro saranno presi da lì, a discapito delle regioni meridionali. Sicilia e Calabria, di fatto, cederanno, secondo quanto riporta il Corriere, 1,6 miliardi di euro per finanziare una parte dell’infrastruttura. Sulla sanità invece ci sono problemi. Non piace lo stanziamento di 3 miliardi per la sanità per il 2024, 4 per il 2025 e 4,2 per il 2026. Medici e infermieri trovano insufficienti le risorse e sono pronti a scioperare due giorni a gennaio.

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