Bollette del gas più leggere a dicembre, calo del 6,7%. Rischio stangata da gennaio: chi rischia

Assoutenti ha specificato che la riduzione delle tariffe del gas rimane «al di sotto delle attese» e mette in guardia dai possibili aumenti dall’inizio del 2024

Cala la spesa per la materia gas naturale, e questo si traduce in buone notizie per i consumatori: i consumi del dicembre appena concluso per la famiglia tipo in tutela, infatti, si tradurranno in una bolletta più ridotta del 6,7% rispetto a novembre. Lo ha comunicato l’Arera nell’ultimo aggiornamento della tariffa per i clienti domestici che non hanno ancora scelto il mercato libero. Secondo Repubblica, a provocare la riduzione sono stati due fattori: le temperature sopra le medie delle ultime settimane e un autunno complessivamente mite (grazie a cui il livello di riempimento degli stoccaggi si è mantenuto oltre il 90%). L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente precisa che a dicembre le quotazioni all’ingrosso del gas sono scese rispetto a novembre e il prezzo per i clienti del mercato tutelato è pari a 36,30 euro a megawattora. In futuro, ha spiegato, «sarà aggiornata mensilmente la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento applicata ai clienti del Servizio di tutela della vulnerabilità, attivo per circa 2,5 milioni di famiglie, con gli stessi criteri, tempi e modalità finora utilizzati».


I consumi della famiglia tipo

Nell’anno scorrevole, quello che va da gennaio a febbraio 2023, la spesa per il gas della famiglia tipo (che ha consumi medi di 1.400 metri cubi annui) si aggira attorno ai 1.307 euro, al lordo delle imposte. Mentre nei dodici mesi equivalenti del 2022, era più alta del 29,9%. L’Autorità di regolazione ricorda che per il gas, come per la gestione calore e teleriscaldamento, sono confermati per dicembre come per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%. Che tornerà però alle normali aliquote a partire da gennaio 2024.


La novità sull’Iva da gennaio

Sono infatti terminati gli aiuti stanziati dal governo Meloni, che aveva confermato un precedente provvedimento dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. E dunque l’Iva, che era stata ridotta al 5%, tornerà con l’anno nuovo all’aliquota originaria, pari al 22%. Assoutenti polemizza che nonostante la riduzione delle tariffe del gas a dicembre sia «senza dubbio positiva», rimane «al di sotto delle attese»: questo perché «a fronte dell’andamento al ribasso dei prezzi sui mercati internazionali, ci si aspettava un calo decisamente più marcato». Nel 2023, «la spesa per le forniture energetiche sul mercato tutelato ha raggiunto quota 2.197 euro a famiglia: 889,60 euro per la luce, 1.307 euro per il gas – spiega il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi – Dal mese di gennaio, tuttavia, i consumatori andranno incontro a una nuova ‘stangata’ sul gas: termina infatti lo sconto sull’Iva in bolletta, con l’imposta che passa dal 5% fino al 22%: questo equivale, considerate le tariffe del gas di dicembre, a una spesa aggiuntiva da circa 250 euro annui a nucleo solo a titolo di Iva».

I più penalizzati

La riduzione delle tariffe scattata a dicembre «sarà del tutto vanificata dall’aumento dell’Iva di gennaio, senza contare che tra pochi giorni finirà il mercato tutelato, con tutte le relative incognite di tale passaggio – aggiunge Truzzi – I più penalizzati saranno gli utenti vulnerabili del gas che risiedono in condomini con impianti di riscaldamento centralizzati, i quali dovranno obbligatoriamente passare al mercato libero pur avendo i requisiti previsti dalla legge per rimanere nel regime a maggior tutela».

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