Il sottosegretario al Mef Federico Freni non ha pagato due biglietti della Prima della Scala. Il dettaglio emerge dalle carte dell’inchiesta sulle commesse Anas che coinvolge Denis Verdini e suo figlio Tommaso. Nell’informativa della Guardia di Finanza si scrive che «Verdini si è prodigato a trovare anche un alloggio in hotel, a prenotare la cena in un noto ristorante di Milano a favore del sottosegretario e acquistare dei biglietti per la Prima della Scala». Il Fatto Quotidiano aggiunge che si trattava della prima della Scala dopo Covid-19, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I costi dei biglietti all’epoca andavano dai 3 mila ai 1800 euro. Quella sera Freni è rimasto a Milano in albergo e ha cenato subito dopo lo spettacolo.
La versione di Freni
All’epoca era in carica il governo Draghi. Il sottosegretario leghista dice al quotidiano che erano rimasti due posti liberi nel palco e «sono stato invitato ad aggregarmi ad altri ospiti e ovviamente ho pagato con la mia carta di credito sia la mia camera d’albergo sia la cena a cui hanno partecipato diverse persone». I dirigenti del Mef non possono accettare doni del valore superiore a 250 euro. E quelli che vogliono tenere doni al di sopra dei 300 euro devono versare la differenza con il valore stimato del bene. Freni però è uno sottosegretario e la sua è una nomina politica. A lui questo regolamento non si applica.
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