Caso Museo della Liberazione, il ministro Sangiuliano: «Presto nuovi nomi, scelti tra studiosi della Resistenza e dell’antifascismo»

La replica del titolare del MiC dopo il mancato rinnovo dei vertici, e ha preoccupato il polo museale romano, sollevando polemiche

Dopo l’allarme e la protesta lanciata dal Museo Storico della Liberazione di Roma, i cui vertici non sono stati ancora rinnovati dal ministero della Cultura, il ministro Gennaro Sangiuliano replica: «Stiamo predisponendo gli atti e, fra qualche giorno, avremo il presidente e il Consiglio di Amministrazione scelti tra autorevoli accademici e studiosi della Resistenza e dell’antifascismo». Nuove nomine quindi e non un rinnovo delle cariche. «Meraviglia che, quando in anni passati si determinò una vacatio durata molti mesi, nessuno fiatò. Risulta, inoltre, che il Comune di Roma non abbia mai nominato il rappresentante di sua competenza. In ogni caso la prossima settimana avremo la governance del Museo», ha aggiunto il ministro. Attualmente il polo di via Tasso, senza un rappresentate legale, rimane comunque aperto per volontà del presidente uscente e del comitato direttivo. Senza chiuderebbe non offrendo più le sue sale a turisti e studenti, come è sempre stato fatto. La volontà di rimanere aperti nonostante i ritardi del MiC è stata espressa in un duro comunicato stampa che ha sollevato polemiche. Parole che forse oggi hanno spinto il ministro a una nota per assicurare il futuro del museo.


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