Forame ovale pervio: cos’è la patologia che ha colpito Marco Cappato e di cui soffre un italiano su 4

Insorge quando al momento della nascita la membrana che divide l’atrio sinistro da quello destro non si chiude ermeticamente

L’ultimo giorno dell’anno, Marco Cappato è stato colpito da un improvviso malore mentre si trovava in Valle d’Aosta. Il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni era stato portato in ambulanza al pronto soccorso, per poi essere ricoverato. Il Giornale racconta nel dettaglio cos’ha passato: si tratterebbe di ischemia cerebrale transitoria, insorta con sintomi di difficoltà nell’articolazione della parola. Ma questo episodio, vissuto da Cappato a soli 52 anni, sarebbe in realtà riconducibile a una patologia particolarmente frequente. Ovvero il «Forame Ovale Pervio» del cuore, che insorge quando al momento della nascita la membrana che divide l’atrio sinistro da quello destro, normalmente pervio durante la gestazione, rimane aperta in un punto anziché chiudersi ermeticamente.


Gli accertamenti

Questa mancata fusione, nel corso della crescita, può provocare piccoli o grandi disturbi. Ma spesso è asintomatica, tanto che il dato apparirà probabilmente come una sorpresa: ne soffre un italiano su quattro. I sintomi vanno da episodi frequenti di emicrania e cefalea soprattutto in età giovanile (non giustificati da crisi di ipertensione o altre patologie) all’ischemia o all’ictus cerebrale. Per la diagnosi certa, serve effettuare un ecocardiogramma transesofageo, un esame ecografico di secondo livello che permette lo studio morfologico e funzionale delle camere cardiache e delle valvole tramite l’introduzione di una sonda a ultrasuoni nell’esofago del paziente.


L’intervento

Se accertata la presenza della patologia, è anche possibile intervenire chirurgicamente per richiudere il foro: l’intervento si esegue per via percutanea, da una vena del braccio o della gamba. Poi, grazie alla chirurgia robotica, sarà possibile posizionare un «tappo» a forma di ombrellino o, in alternativa, eseguire una vera sutura della membrana interatriale. Si tratta di un intervento dovuto nei soggetti tra i 18 e i 65 anni che abbiano manifestato episodi di embolia sistemica, di ischemia cerebrale transitoria, o di ictus, per scongiurare il rischio di ulteriori trombosi potenzialmente più gravi.

I sintomi

Da qualche anno, tuttavia, viene effettuato anche per i pazienti portatori della anomalia che soffrono di episodi ripetuti e fastidiosi di emicranie con aura o cefalee con disturbi psichici, visivi e motori. Chi è portatore di questa anomalia, infine, dovrebbe evitare l’attività subacquea. A causa del il rischio, 10 volte maggiore, di una malattia da decompressione da embolia gassosa. E dovrebbe adottare precauzioni nei lunghi viaggi aerei, per impedire la stasi venosa delle gambe.

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