Raid su Gaza, morti anche due giornalisti. A Gerusalemme Est uccisa per errore una bimba palestinese. Blinken: «Tragedia inimmaginabile»

Non si ferma il ciclo della violenza in Medio Oriente. La missione del segretario di Stato Usa per tentare di evitare l’escalation regionale

Ancora sangue su Gaza e in Cisgiordania. Almeno 16 persone sono morte ieri sera nei bombardamenti israeliani nella Striscia, secondo il bilancio diffuso dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo fonti locali 12 civili sono stati uccisi e altri 50 feriti in un attacco contro un appartamento della città meridionale di Khan Yunis. Nella città del sud della Striscia sono rimasti uccisi anche due giornalisti palestinesi: Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Quest’ultimo sarebbe è il figlio di un noto giornalista di Al Jazeera, Wael Al-Dahdouh. La sua storia fece il giro del mondo quando apprese mentre in diretta tv che un raid aveva sterminato gran parte della sua famiglia.


Attacchi e reazioni: nuovi lutti in Cisgiordania

Ancora lutti a catena anche nella West Bank. Stamattina è rimasto ucciso in un attacco armato contro un’automobile un cittadino arabo-israeliano, che è rimasto ucciso. A riferirlo la radio pubblica Kan, secondo cui a breve distanza dal luogo della sparatoria è stata trovata la automobile degli attentatori, data alle fiamme. Poco più tardi a Jenin un’agente della Guardia di frontiera israeliana è rimasta ferita in modo grave stamane da una esplosione ed è morta in ospedale. Con lei sono rimasti feriti altri tre agenti, uno dei quali è in condizioni gravi. Secondo la radio militare, all’ingresso a Jenin della loro unità è esploso un potente ordigno nascosto lungo la strada. Quindi, nel pomeriggio, le forze israeliane hanno ucciso per errore una bimba palestinese di 3 anni. L’incidente è avvenuto a un checkpoint a Gerusalemme Est, poco distante dal sobborgo di Biddu. Un’auto ha tentato di investire gli agenti israeliani, che hanno inseguito il veicolo aprendo il fuoco: ad avere la peggio è stata la piccola, che si trovava a bordo di un altro furgone. L’autista dell’auto che ha investito i due agenti, ferendone uno in modo non grave, è stato invece «neutralizzato», secondo la ricostruzione delle forze israeliane.

ll monito di Blinken

Dopo aver fatto tappa a Istanbul dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il segretario di Stato Usa Antony Blinken oggi ha proseguito la sua missione nella regione in Giordania, poi in Qatar. Dopo aver incontrato il primo ministro di Doha Mohammed bin Abdelrahmane Al-Thani, Blinken ha detto che è «imperativo» che Israele faccia di più per proteggere i civili palestinesi a Gaza, e che questi ultimi «devono poter tornare a casa non appena le condizioni lo consentono». Un chiaro monito all’anima di ultradestra della coalizione di governo di Benjamin Netanyahu, i cui rappresentanti hanno lasciato intendere senza giri di parole nei giorni scorsi che vorrebbero il trasferimento dei civili palestinesi altrove dopo la fine della guerra a Gaza. Blinken, che ha qualificato come «tragedia inimmaginabile» l’uccisione a Gaza di due giornalisti palestinesi, è anche tornato a mettere in guardia contro i pericoli di un allargamento del conflitto tra Israele e Hamas. La guerra in corso può «produrre metastasi, causando ancora più insicurezza e ancora più sofferenza» nell’intero Medio Oriente, ha avvertito l’inviato di Joe Biden. Atteso domani da una delicata missione in Israele.

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