Dai fondi Covid al «sostegno alle piccole imprese». Così lo Stato ha dato quasi 100mila euro alla Inver di Verdini jr

L’azienda al centro dell’indagine sugli appalti Anas ha ricevuto finanziamenti pubblici (legali) dal 2019 alla scorsa estate

Non ci sono elementi per dire che l’azienda di Tommaso Verdini (e di cui era socia anche Francesca fino a pochi giorni prima dell’apertura dell’inchiesta) non avesse diritto a sostegni pubblici. Ma è un fatto che, tra il 2019 e il 2023, la Inver abbia ricevuto diversi tipi di finanziamenti destinati alle piccole imprese di cui circa la metà come fondi Covid. Si va dai 20mila euro del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese del 2019 ai fondi Covid che nei due anni successivi portano in azienda prima 25mila e poi 32,400 euro e infine, probabilmente a saldo del procedimento, altri 17mila euro, pagati nel luglio 2023. Inver Srl è una società di consulenza che, secondo l’accusa della procura di Roma, indirizzava gli appalti di Anas alle società che a lei si rivolgevano e remunerando in cambio i dirigenti più disponibili anche con sostegno politico (vero o millantato lo stabilirà il processo). L’inchiesta su Tommaso Verdini è nota dall’estate 2022 ma questo non sembra aver intaccato i sostegni pubblici che hanno continuato a giungere in azienda. L’azienda è nata nel 2016 e i primi finanziamenti sono arrivati tutto sommato a stretto giro, solo tre anni dopo. La cifra complessiva ammonta a poco meno di 100mila euro. Non molto ma neppure pochissimo considerando che, stando alle carte dell’inchiesta, Inver riceveva dai propri clienti un ammontare variabile tra i 5 e i 7.500 euro mensili. Tommaso Verdini è ai domiciliari dal 28 dicembre scorso.


Ansa | Il figlio dell’ex senatore Denis Verdini (D), Tommaso (S)

Leggi anche: