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Chi è Gabriel Attal, il primo ministro più giovane della storia della Francia nominato da Macron

09 Gennaio 2024 - 12:47 Simone Disegni
Il capo dell'Eliseo prova a rilanciare la sua azione piazzando alla guida del governo l'astro nascente 34enne. Il ritratto

All’indomani del sollevamento dall’incarico di Elisabeth Borne, la Francia ha un nuovo primo ministro: è Gabriel Attal. 34 anni, sino ad oggi ministro dell’Educazione. Sarà il più giovane premier nella storia del Paese, e il primo dichiaratamente omosessuale. Militante del Partito socialista in gioventù, Attal è un fedelissimo di Emmanuel Macron, al cui progetto politico ha aderito sin dall’inizio dell’avventura nel 2017. La sua stella è cresciuta di lì in poi all’ombra dell’Eliseo: è stato portavoce del governo, poi ministro del Bilancio, quindi dell’Educazione, sino alla nomina di oggi. Dovrà affrontare un compito difficilissimo, però: il governo non ha una maggioranza stabile in Parlamento, e la popolarità di Macron è a picco nel Paese dopo la forzatura della scorsa primavera sulla riforma delle pensioni. L’ultimo nodo del contendere è stata a dicembre l’approvazione di una legge sull’immigrazione di estrema durezza, su cui ha fatto convergere con una mossa al veleno anche il Rassemblement National di Marine Le Pen. La stessa premier Borne ha espresso dubbi sulla costituzionalità di alcuni dei provvedimenti di quel pacchetto legislativo: inevitabile la conseguenza politica, che ha messo fine ai suoi 20 mesi al Palais de Matignon. Attal ha ora davanti poco più di tre anni di lavoro per dare nuovo slancio all’azione riformatrice al cuore dell’agenda promessa da Macron prima delle prossime elezioni presidenziali (e legislative), in programma nella primavera 2027. Fonti dell’Eliseo hanno spiegato che stamattina che la mossa di Macron mira a «chiudere un ciclo, mettere un punto e virgola, dare al suo decennio al potere una boccata d’aria fresca, cambiandone il tono come si potrebbe fare in una partitura musicale o in una poesia»

Carriera politica fulminante

Classe 1989, parigino, Attal ha studiato scienze politiche nella prestigiosa Sciences Po, poi giurisprudenza all’Università Pantheon-Assas. S’è avvicinato sin dagli anni degli studi alla militanza attiva nel Partito socialista, vicino soprattutto all’economista Dominique Strauss-Kahn. Nel 2012, ad appena 23 anni, il primo incarico all’ombra dell’Eliseo guidato da François Hollande, come responsabile delle relazioni con il Parlamento al ministero della Salute. Dopo un’esperienza da consigliere comunale (sempre col Ps) a Vanves, nel 2016 si unisce all’avventura politica di Emmanuel Macron, che nell’arco di pochi mesi lancia il movimento En Marche!, si candida alle presidenziali e conquista l’Eliseo (2017). Eletto all’Assemblea nazionale, Attal si dimostra rapidamente tra i deputati più intraprendenti. È nominato nel gennaio successivo portavoce del partito. Quindi, a ottobre 2018, diventa sottosegretario all’Istruzione. Primo record: a 29 anni è il più giovane membro di un governo nella storia della Quinta Repubblica. A luglio 2020 nuovo scatto in avanti: diventa sottosegretario e portavoce del governo sotto il nuovo primo ministro Eric Castex. Nel frattempo Attal ha fatto pubblicamente coming out, rivelando la sua omosessualità: è legato da un Pacs ad un altro dirigente del partito di Macron, Stéphane Sejourné, oggi capogruppo dei liberali di Renew Europe al Parlamento europeo. A maggio 2022, con la nomina a prima ministra di Elisabeth Borne, entra direttamente al governo, ministro: l’assegnazione è al dicastero del Bilancio (distaccato da quello delle Finanze, dove siede Bruno Le Maire). Manterrà il posto per poco più di un anno: a luglio 2023, solo sei mesi fa, passa a guidare il ministero dell’Istruzione. Oggi, 9 gennaio, la promozione alla guida del Paese. Sotto l’ala protettrice e direzione politica di Macron, ben inteso.

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