La violenza sessuale dei pallanuotisti e i video nei telefonini: «Dimostrano che non c’è stato nessuno stupro»

Nei confronti dei due anche le accuse di revenge porn e lesioni

Due pallanuotisti di A1 sono indagati per stupro di gruppo. Secondo l’accusa avrebbero violentato una 22enne ubriaca che avevano conosciuto da poco a casa di uno dei due. Chiara ha raccontato che il tutto è accaduto in un appartamento di Quezzi nell’aprile 2022. Prima dell’arrivo nel quartiere collinare di Genova, i tre si erano conosciuti in discoteca in via XII Ottobre. E nei loro confronti c’è anche un’accusa di revenge porn: l’avrebbero filmata durante lo stupro. In ballo anche un’accusa di lesioni. Ma soprattutto, nei loro telefonini ci sono quattro video. In uno, spiega il Corriere della Sera, si vedono alcune fasi del rapporto sessuale. Gli altri sono relativi a rapporti sessuali con altre ragazze, che a dire dei due erano consenzienti. E che si sarebbero scambiati tra di loro e con gli amici.


L’incidente probatorio

Fabio La Mattina e Monica Tanfo, che assistono i due indagati, hanno chiesto l’incidente probatorio sui cellulari. «Ci sono cose che non tornano nel racconto della vittima. Visionando quei video si dimostrerà che non c’è stata alcuna violenza sessuale. È stato invece un rapporto consensuale». La vittima ha ricostruito con la polizia cos’è successo la notte del 13 aprile. «Ero come una bambola. Quei due mi prendevano e mi giravano come volevano. Sono due pallanuotisti e non potevo fare nulla contro la loro forza». Il rapporto «è andato avanti oltre un’ora, ero come paralizzata dalla paura. Non ho reagito perché temevo che mi facessero del male». E ancora: «Quando ho detto che non ce la facevo più uno di loro mi ha morsicato sulle gambe». La ragazza dice di non essersi accorta del video: era troppo traumatizzata per accorgersi del telefonino.


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