La procura vuole archiviare l’indagine sulla prof che fotografò Renzi e lo 007 Mancini all’autogrill

Ora il Gip deciderà. Renzi può fare opposizione o rimettere la querela

La procura di Roma chiede l’archiviazione dell’indagine sulla professoressa che fotografò Matteo Renzi e lo 007 Marco Mancini all’autogrill di Fiano Romano il 23 dicembre 2020. La docente, ricorda oggi Il Fatto Quotidiano, era indagata per diffusione di riprese e registrazioni fraudolente. Ora sarà il giudice delle indagini preliminari a decidere. Mentre Renzi avrà la possibilità di opporsi alla richiesta e far sentire le sue ragioni durante l’udienza. Le foto e i filmati finirono in un’inchiesta di Report dal titolo “Babbi e spie”. L’indagine nei confronti della prof risale al novembre 2022 dopo un esposto del leader di Italia Viva. Nel dicembre dell’anno scorso lo stesso Renzi disse che non credeva alla storia raccontata dalla professoressa.


Intercettazione abusiva

Renzi chiese di indagare la docente per il reato di intercettazione abusiva di un parlamentare. La procura decise invece per un reato diverso, che viene definito nell’articolo 617 septies del codice penale. La donna aveva spiegato di aver fatto le foto e i filmati perché «ho immaginato che il fatto fosse meritevole di essere raccontato nell’esercizio del diritto di cronaca». Il leader di Iv invece spiegò che l’incontro, chiesto da Mancini, serviva a scambiarsi alcuni regali di Natale, tra cui i babbi, ovvero dei wafer romagnoli. Il senatore ha definito in più occasioni «sedicente» la professoressa, paventando un complotto ai suoi danni ma senza spiegarne precisamente le ragioni. Le verifiche hanno escluso rapporti tra la donna e i servizi segreti. Renzi disse che dopo le indagini avrebbe valutato la possibilità di rimettere la querela.


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