Le carriere alias nell’esercito? Il ministro Crosetto: «Lo scopro ora, non sapevo nulla»

Un documento su X sembrerebbe autorizzarle per il personale civile

Anche l’esercito implementa le carriere alias? Sembrerebbe di sì, a giudicare dalla risposta data su X dal ministro Guido Crosetto a un utente che pubblicava una comunicazione della direzione nazionale per il personale civile. Con oggetto: “Attivazione e gestione di un’identità Alias per persone in transizione di genere – Linee guida”. La circolare, spiega il testo, «ha la finalità di promuovere il riconoscimento dei diritti della persona in transizione di genere per i dipendenti dell’Amministrazione della Difesa, al fine di eliminare situazioni di disagio» che riguardano «l’orientamento sessuale». La carriera alias – o identità alias – è un protocollo che permette di registrarsi con il nome che corrisponde alla propria identità di genere anche se questo è diverso da quello anagrafico.


Identità sessuale ed esercito

Le carriere alias dalle scuole, dalle aziende e dagli enti e la modifica ha effetto soltanto all’interno della realtà di riferimento. Per attivarla bisogna presentare una richiesta formale. Una volta approvata, le procedure prevedono che in tutti i documenti dell’azienda o dell’ente si possa inserire il nome scelto dalla persona. Nelle scuole e nelle università le carriere alias sono state attivate in alcune realtà. La carriera alias non ha valore legale. Nel maggio 2023 il comune di Bologna le ha attivate, primo in Italia, per i suoi dipendenti. Mentre gli istituti scolastici sono stati diffidati da movimenti come Pro vita & Famiglia. Una mozione di Fratelli d’Italia per eliminarle in Lombardia è stata bocciata dal consiglio regionale.


Il tweet di Crosetto

Su X Crosetto ha scritto: «Lo scopro ora e non avendolo visto suppongo non sia stato coordinato né con Segretario Generale (da cui dipende la Direzione) né con Gabinetto o Ufficio Legislativo. Il Direttore ha probabilmente ritenuto che l’applicazione del contratto collettivo lo esimesse da condivisione». Anche nei giorni successivi il responsabile della Difesa del governo Meloni non ha smentito l’attivazione della procedura. A segnalare la questione a Crosetto è stata Barbara Balanzoni, di recente radiata dall’Ordine dei Medici per le sue posizioni No-vax. Spesso Balanzoni ha pubblicato spesso documenti non autentici o misinterpretati su vaccini e Covid-19.

Copertina da: Gay.it

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