Hamas diffonde un nuovo video con i cadaveri di due ostaggi. Gallant: «È tortura psicologica sui familiari»

La terza prigioniera mostrata nei video, la 26enne Noa Argamani, è ancora viva. E nel filmato dice: «Sono stati uccisi dall’Idf»

Sono morti Yossi Sharabi e Itay Svirsky, due dei tre ostaggi mostrati in un video da Hamas nella serata di ieri, domenica 14 gennaio. In un nuovo filmato pubblicato dall’organizzazione terroristica si vede la terza prigioniera – Noa Argamani, 26 anni – mostrare i cadaveri degli altri due ostaggi. Secondo il racconto di Argamani, Sharabi e Svirsky – rispettivamente 53 e 38 anni – «sono stati uccisi in due bombardamenti israeliani separati». Nel pomeriggio di oggi, i tre cittadini israeliani finiti nelle mani di Hamas lo scorso 7 ottobre erano comparsi in un altro video in cui i loro volti si muovono come in una slot machine. Accanto ai loro volti, la scritta: «Cosa pensi? Ancora vivi? Tutti morti? Oppure alcuni vivi e alcuni morti?». Il messaggio è firmato da Hamas, che subito dopo scrive: «Stanotte vi informeremo del loro destino». In seguito all’ultimo video diffuso, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha accusato Hamas di esercitare «una tortura psicologica sulle famiglie degli ostaggi». L’esercito di Tel Aviv, ha aggiunto Gallant, «è in contatto costante con le famiglie e inoltra loro informazioni verificate». Il ministro ha poi aggiunto che, qualora la «pressione militare» su Gaza dovesse fermarsi, il destino degli ostaggi israeliani «resterebbe incerto per anni».


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