«L’esercito israeliano ha profanato almeno 16 cimiteri a Gaza». L’inchiesta della Cnn e la replica dell’Idf

L’emittente Usa ricostruisce la distruzione di diverse zone cimiteriali nella Striscia: potrebbero configurarsi come crimini di guerra

Sono almeno 16 i cimiteri profanati dall’esercito israeliano da quando è iniziata l’offensiva militare nella Striscia di Gaza a seguito dell’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Lo sostiene un’inchiesta della Cnn che sottolinea come l’Idf abbia «distrutto lapidi e, in alcuni casi, dissotterrato cadaveri». Le rivelazioni dell’emittente statunitense arrivano dopo un lavoro di analisi delle immagini satellitari e filmati pubblicati sui social media, dopo che alcuni suoi giornalisti avevano visto coi propri occhi alcune delle zone profanate nel corso di una visita a Gaza con le stesse truppe israeliane. Alcune delle devastazioni potrebbero configurarsi come «crimine di guerra», fa notare la Cnn. Un portavoce dell’Idf, interrogato in proposito, non ha fornito una spiegazione dettagliata dei fatti, ma ha sottolineato come i militari spesso «non hanno altra scelta» se non quella di prendere di mira i cimiteri che «Hamas utilizza per scopi militari». Secondo il portavoce, poi, «Ii ritrovamento e la restituzione dei corpi degli ostaggi sono una delle missioni chiave a Gaza, motivo per cui i corpi sono stati rimossi da alcune tombe». L’esercito assicura comunque come «il processo di identificazione degli ostaggi, condotto in un luogo sicuro, garantisce condizioni professionali ottimali e rispetto per il defunto. I corpi ritenuti non essere quelli degli ostaggi – conclude – vengono restituiti con dignità e rispetto».


Le zone colpite

In altri casi, sembra che l’esercito israeliano abbia però utilizzato i cimiteri come avamposti militari, spiega Cnn. Le immagini e i filmati hanno infatti mostrato come i bulldozer israeliani abbiano trasformato i cimiteri in aree di sosta, radendo al suolo ampie aree e fortificando le proprie posizioni. Come è accaduto nel quartiere Shajaiya di Gaza City, dove un tempo sorgeva il cimitero. Qui, i veicoli da guerra militari – precisa l’emittente – hanno costruito strutture difensive intorno al perimetro. Una scena di devastazione è invece visibile al cimitero di Bani Suheila, a Est di Khan Younis, dove le immagini satellitari hanno rivelato la deliberata e progressiva demolizione del cimitero e la creazione di fortificazioni difensive nel corso di almeno due settimane tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Mentre in altri luoghi di sepoltura, Al Falouja nel quartiere di Jabalya, a nord di Gaza City, nel cimitero di Al-Tuffah e in un cimitero nel quartiere di Sheikh Ijlin, diverse lapidi sono state distrutte e pesanti segni di battistrada indicavano il passaggio dei veicoli blindati o carri armati sopra le tombe.


Foto copertina: CNN

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