Cassazione, la Prima presidente Margherita Cassano: «Inaccettabile che si continui a morire sul lavoro»

La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Nordio: «2024 decisivo per consolidare inversione di tendenza»

I dati degli incidenti sul lavoro sono in calo, ma, spiega la Prima presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, il numero è ancora «inaccettabile: «Dai dati messi a disposizione dall’Inail risulta che le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state, nei primi undici mesi del 2023, 968 (38 in meno rispetto alle 1006 del periodo gennaio-novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019)», ha spiegato nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario. «I dati – ha detto ancora la prima presidente – pur se in lieve flessione rispetto all’anno precedente, continuano ad essere l’espressione di una grave patologia sociale cui è urgente porre rimedio mediante una forte azione preventiva incentrata sul recupero di effettività di controlli seri, efficaci, moderni, capillari. In un moderno Stato di diritto non è tollerabile che si continui a morire a causa del lavoro». Una relazione a tratti critica, quella del primo presidente, che pure considera raggiungibili gli obiettivi posti dal Pnrr. Il costante legiferare, specie in materie collegate alla giustizia, invece, non aiuta: «La rapida successione di leggi, soprattutto se ispirate da logiche settoriali, determina i presupposti di possibili incoerenze del sistema complessivo e pesanti ricadute sul funzionamento della giustizia, attesa la stretta interdipendenza esistente tra regole sostanziali e processuali e modelli organizzativi proiettati a garantire la corretta e utile celebrazione di processi nell’osservanza dei diritti fondamentali». Un ampio passaggio è stato dedicato anche alla violenza di genere, su cui l’azione della magistratura, «non può essere sufficiente, dice Cassano: «Occorre, inoltre, promuovere l’indipendenza economica delle donne, in quanto non può esservi libertà di denuncia senza la libertà dai bisogni primari».


La Corte Suprema di Cassazione un anno fa. ANSA/Francesco Ammendola

Ovviamente più ottimista il ministro della giustizia, Carlo Nordio. Nel 2024, dice, siamo «chiamati a consolidare un’inversione di tendenza», «proseguendo in quel ‘profondo processo riformatore’ che lei signor presidente ha più volte sollecitato. Ora gli effetti cominciano a manifestarsi, in termini di abbattimento dell’arretrato e di riduzione dei tempi di definizione dei processi», dice rivolgendosi al presidente della Repubblica, presente alla cerimonia, Sergio Mattarella. Il 2024, dice ancora il Guardasigilli, sarà l’anno «delle conferme delle opportunità che abbiamo di entrare in una nuova fase in cui la giustizia è forza motrice di una rinnovata crescita del Paese».


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (C), con la Prima Presidente della Corte Suprema di Cassazione Margherita Cassano (S) e il Procuratore Generale di Cassazione, Luigi Salvato (D), durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario della Cassazione, Roma, 25 gennaio 2024. ANSA/ETTORE FERRARI

Leggi anche: