Le psicologhe e il pranzo di Natale con Alessia Pifferi: «È ancora in isolamento eh, non l’ho scritto»

Così una delle due professioniste intercettata il 13 gennaio in una conversazione con la collega. Le due dottoresse del Carcere di San Vittore saranno sentite dal pm il 31 gennaio

«È ancora in isolamento lei eh! Il giorno che sono andata alla festa di Natale, a fare il pranzo con lei, non l’ho scritto!». Questa una delle due psicologhe che hanno seguito Alessia Pifferi in carcere, in una intercettazione risalente al 13 gennaio. La dottoressa, in servizio nel carcere di San Vittore, è sotto indagine con la collega per falso e favoreggiamento perché, secondo la procura di Milano avrebbero aiutato la donna, imputata per l’omicidio della figlia Diana, ad ottenere la perizia psichiatrica, falsificando un test psicodiagnostico che non si poteva usare. Le due professioniste, secondo quanto riporta Ansa che ricostruisce le indagini della Polizia penitenziaria, oltre a dichiarare un grave deficit cognitivo per Pifferi avrebbero manomesso altre volte il diario clinico.


Una della due psicologhe: «Era contenta l’avvocato?»

«Era contenta l’avvocato?», chiedeva una delle due dottoresse sempre nella conversazione del 13 gennaio. «Sì era contenta, ha detto ‘io non avevo dubbi su di voi eh!’ (…) è stata carina ad avvisarci anche prima delle conclusioni». Nel filone di inchiesta risulta indagata anche la legale di Pifferi, Alessia Pontenani. In un’altra intercettazione del 5 gennaio una delle due professioniste diceva alla collega: «Voglio dire… la Pifferi avevamo bisogno che il test confermasse! L’ha confermato! (…) Col caz.. che gliel’avrei fatto! Hai capito? Io per come sono fatta. Era vera una roba più oggettiva che confermasse un’ipotesi di osservazione clinica, storia, ecc…». Le due saranno interrogate il prossimo 31 gennaio dal pm. 


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