Sinner il giorno dopo la vittoria agli Australian Open: «Ho dormito poco, sto realizzando solo ora. Il mio modello? Federer»

Il più giovane a vincere il Grande Slam di Melbourne da Djokovic nel 2008 festeggia il trofeo al Royal Botanical Garden

Ventidue anni e il sorriso più largo del mondo. Sono passate 24 ore dalla vittoria in finale agli Australian Open contro il russo Daniil Medvedev, troppo poco per comprendere appieno l’impresa. Anche per il suo protagonista, Jannik Sinner, che a Melbourne in 4 ore di gioco ha ribaltato due set di svantaggio all’avversario prima di stendersi sul campo blu per assaporare la vittoria. Al Royal Botanical Garden l’altoatesino mostra la coppa, risponde ai cronisti e ammette: «Ho dormito poco, ma è una grande emozione realizzare pian piano quello che ho fatto». È il più giovane a vincere in Australia dal 2008, quando l’allora 21enne Novak Djokovic vinse il trofeo per la prima volta, la prima di dieci. «Onestamente non ci penso a eguagliare i 10 titoli di Djokovic. Nole gioca in un campionato diverso. Sono felice di avere questo trofeo quest’anno, poi vedremo cosa accadrà», ha detto il campione in carica, ribadendo poi di essere concentrato già ai prossimi allenamenti, ai miglioramenti da fare per crescere ancora, «c’è ancora molto lavoro da fare, ma mi divertirò e poi vedremo cosa potrò ottenere in futuro».


Cosa passa per la testa di un atleta nella finale più importante della sua vita (finora)? «È un grande risultato per me e per la mia squadra, sono davvero felice di essere qui. Ovviamente c’erano molte emozioni nella mia testa subito dopo il match point: il duro lavoro, i sacrifici che ho fatto durante tutta la mia carriera e condividere questo momento con la mia squadra è stata forse la sensazione più bella che ho avuto fino ad ora. Sono grandi emozioni. Ero semplicemente felice. Ieri forse non riuscivo ancora a crederci, e ora comincio a rendermene conto, quindi è una sensazione bellissima». Il sorriso, si diceva. E l’importanza di averlo per raggiungere i traguardi più alti. «Il mio modello è sempre stato Roger Federer», ha aggiunto Sinner, «non solo per la sua classe, ma per il modo di porgersi: l’importante è circondarsi delle persone migliori e affrontare tutto col sorriso».


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