La Ue corre al riparo per frenare la protesta dei trattori: uno «scudo» per i prodotti agricoli e deroghe sugli obblighi ambientali

Alla vigilia del Consiglio europeo, l’esecutivo comunitario ha lanciato i primi segnali di apertura agli agricoltori

Dopo settimane di manifestazioni in giro per il continente, arriva la prima risposta della Commissione Europea alla «protesta dei trattori». Alla vigilia del Consiglio europeo straordinario di domani, giovedì 1° febbraio, l’esecutivo comunitario ha annunciato due misure che vanno incontro alle richieste degli agricoltori. La prima novità annunciata da Bruxelles è una proroga delle deroghe ad alcuni obblighi ambientali previsti dalla Politica agricola comune (Pac). In particolare, l’esecutivo Ue ha deciso di mettere in stand-by per tutto il 2024 l’obbligo per gli agricoltori di lasciare alcune quote di terreni a riposo. Allo stato attuale, lo standard sulle «buone condizioni agricole e ambientali» prevede che gli agricoltori con più di dieci ettari di terreno coltivabile dedichino una quota minima di terreno ad aree non produttive. Se non lo fanno, non possono accedere agli aiuti comunitari. Attraverso questo meccanismo, Bruxelles punta a rendere più sostenibile il settore agroalimentare, contrastare il degrado del suolo e ridurre le emissioni inquinanti. La misura ha incontrato una forte resistenza da parte degli agricoltori europei e oggi, con l’annuncio della Commissione, Bruxelles ha deciso di prorogare la deroga a questa norma per tutto il 2024.


Lo «scudo» dall’import ucraino

Il secondo annuncio di Bruxelles riguarda la decisione di rinnovare per un altro anno la sospensione dei dazi sulle esportazioni ucraine e moldave verso l’Unione Europea, rafforzando però la protezione dei prodotti agricoli. In caso di perturbazioni significative del mercato, l’esecutivo comunitario potrà intervenire con azioni correttive rapide e attivare un «freno di emergenza» per i prodotti agricoli considerati sensibili, come pollame, uova e zucchero. «Gli agricoltori sono la spina dorsale della sicurezza alimentare dell’Ue e il cuore delle nostre zone rurali», ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «La misura odierna – ha aggiunto la presidente dell’esecutivo Ue – offre ulteriore flessibilità agli agricoltori in un momento in cui devono affrontare molteplici sfide. Continueremo a dialogare con i nostri agricoltori per garantire che la Pac raggiunga il giusto equilibrio tra la risposta alle loro esigenze e la continua fornitura di beni pubblici ai nostri cittadini».


L’incontro di Lollobrigida con gli agricoltori

Mentre Bruxelles lancia i primi segnali di apertura agli agricoltori, le proteste non accennano a fermarsi. Dalla scorsa settimana, la «rivolta dei trattori» è arrivata anche in Italia, con manifestazioni in diverse città. Oggi circa 300 agricoltori si sono dati appuntamento davanti alla Fieragricola di Verona, dove era presente anche Francesco Lollobrigida. «L’incontro è andato molto bene», ha commentato il ministro dell’Agricoltura dopo aver ricevuto una delegazione di agricoltori presenti al presidio. Nei giorni scorsi diversi esponenti del governo italiano si erano mostrati solidali con la protesta degli agricoltori. La “sponda politica” non è bastata però a interrompere le manifestazioni, che procedono senza sosta da circa una settimana. «Chi oggi ha parlato con il ministro Lollobrigida non ci rappresenta», ha precisato Danilo Calvani, leader della protesta dei trattori e alla guida del Comitato degli agricoltori traditi. A intervenire, poco più tardi, è anche lo stesso Lollobrigida, che a margine dell’inaugurazione di Fieragricola risponde così ai giornalisti presenti: «Chiedetelo a loro, se hanno una ostilità nei confronti del governo. Io non l’ho registrata».

Foto di copertina: EPA/Olivier Matthys | Una protesta degli agricoltori a Bruxelles, in Belgio. Sullo striscione la scritta: “Mentre vi sfamiamo, noi moriamo di fame” (29 gennaio 2024)

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