Anche Al Bano sta con i trattori: «Io sono un contadino dentro»

Il cantante si schiera: sarò a Roma con il mio mezzo

Dopo Antonio Di Pietro tocca ad Al Bano Carrisi l’annuncio: anche lui sta con i trattori. Le proteste degli agricoltori in Italia secondo il cantante sono sacrosante: «Io sono un contadino dentro. Detto che mi auguro che questa rabbia non tracimi alla francese, come accadde con i “gilet gialli”, spero che la Ue e l’Italia aprano gli occhi su una realtà che è drammatica». Al Bano parla in un’intervista con il Corriere della Sera. Nel colloquio con Alessandro Fulloni sostiene che «a chi comanda a Bruxelles vorrei mostrare i conti della mia azienda agricola, poco più di 150 ettari, soprattutto vigne e uliveti. Se non fossi un cantante, se non portassi avanti la mia attività con i concerti, non ci starei dentro, sarei un contadino ridotto alla fame. Ma è un bollettino di guerra, tante aziende chiudono nella mia Puglia quanto nel resto d’Italia: costi alti, guadagni irrisori…».


Al Bano annuncia anche che si presenterà alla manifestazione di Roma indetta dai movimenti «con il trattore». E dice che «servono controlli sulla filiera dei prezzi. Per un chilo di radicchi al produttore va una miseria, sì e no 50 centesimi, ma al dettaglio si arriva a tre euro. Disparità enormi valide per qualunque altro ortaggio, per il latte. A fronte, c’è una manodopera difficile da trovare e che, ribadisco giustamente, deve essere ben remunerata. La conclusione è una, semplice: non si regge più». Alla Ue lui non vuole chiedere niente: «Ma vorrei che quelli che legiferano senza sapere niente di agricoltura, che decidono stando al chiuso dei loro uffici, venissero a lavorare da me per qualche tempo, non dico un anno, basterebbero un paio di mesi».


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