Cosa sta facendo il governo sul caso Ilaria Salis? Dall’incontro del ministro Tajani con il padre alle dichiarazioni della premier Meloni – Il video

Il governo lavora sottotraccia mentre arrivano gli attacchi del Pd e il caso rischia di diventare polemica politica. Meloni: «Se Schlein è più brava di noi sicuramente saprà cosa fare»

«Quando si negozia il silenzio è d’oro». Non è un detto popolare ma sono le parole del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il governo Meloni sta cercando di spegnere il clamore mediatico introno alla vicenda della maestra detenuta a Budapest ma lavora nel mentre di diplomazia. Dopo le parole rilasciate al Corriere della Sera oggi Tajani ha incontrato oggi il padre di Ilaria Salis, durante una conferenza stampa alla Farnesina sulla riunione ministeriale sui Balcani occidentali. «Un incontro privato e cordiale», ha definito il ministro, dove il padre della giovane era accompagnato dal suo legale. «Continuiamo a impegnarci perché possa essere rispettata la normativa comunitaria per la tutela dei diritti dei detenuti», ha aggiunto il ministro. L’adesione eventuale del partito del premier ungherese Viktor Orban al gruppo dei Conservatori e riformisti europei non c’entra nulla con il caso dell’italiana carcerata in Ungheria. Rispondendo a una domanda, il ministro ha ricordato che «il Parlamento europeo non è il governo italiano. Qualora dovesse essere veritiera questa notizia, non c’entra comunque nulla con il trattamento di detenzione di Salis. Io appartengo alla famiglia del Ppe e Orban non vi appartiene più da anni». Non si può intervenire su un processo in corso. Ma quello che punta il governo italiano è riuscire a far scontare alla trentanovenne (qualora fosse condannata) gli arresti domiciliari in Italia, garantendo misure di sicurezza come il braccialetto elettronico. Anzi, in realtà l’avvocato della ragazza punta a dei domiciliari ancora prima di una sentenza. «Stiamo aspettando una dichiarazione delle autorità italiane nel caso di Ilaria Salis, per poter poi presentare una nuova istanza per i domiciliari», ha dichiarato all’ANSA Gyorgy Magyar, l’avvocato ungherese che sostiene la difesa dell’insegnante milanese. Magyar ha precisato che altre istanze sono state già rifiutate dalla Corte per pericolo di fuga dell’imputata. «Comunque ci vorranno almeno un mese dalla presentazione della richiesta fino alla decisione della Corte», ha precisato.


La polemica politica

Da una parte però se si lavora sottotraccia c’è l’opposizione che vede in Orban un alleato meloniano da colpire. Così Elly Schlein a L’Aria che Tira: «Il governo se n’è occupato con enorme ritardo e in modo del tutto insufficiente. Nordio ieri si è detto addolorato e sorpreso, ma i diritti di Salis sono stati lesi davanti al mondo e lei non se ne fa nulla del dolore di Nordio. Vediamo cosa farà il governo per fare in modo che i diritti siano rispettati». Polemica a cui la premier Giorgia Meloni ha risposto a distanza. «Schlein dice che sul caso Salis il governo si è mosso con grave ritardo? Non so cosa intenda, ma se lei è più brava di noi sicuramente saprà cosa fare», ha dichiarato al termine del bilaterale a Tokyo col primo ministro giapponese Fumio Kishida.


(in copertina alcune scritte sui muri nei pressi dell’ambasciata ungherese in sostegno a Ilaria Salis, detenuta in carcere in Ungheria, Roma, 02 febbraio 2024. ANSA/ANGELO CARCONI)

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