La battaglia di Salvini contro Città 30: «Danneggia la gente che vuole lavorare» – Video

«Velocità moderata solo davanti alle scuole e alle case di riposo o in vie strette»

«Sui 30 all’ora, il Codice della Strada prevede – e io ne sono sostenitore – che in alcune limitate, motivate zone della città a rischio possano essere ridotta la velocità o installati autovelox, penso a scuole, asili, ospedali, case di riposo o strade più strette. Pensare di estendere i 30 all’ora, le ztl a interi luoghi cittadini non aiuta né la sicurezza né la decarbonizzazione, è semplicemente un complicare la vita a gente che vuole lavorare. Quindi ben vengano le riduzioni di velocità e autovelox laddove c’è un motivo, mal vengano gli autovelox che qualcuno mette per fare cassa sulla pelle degli automobilisti». Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini rispondendo al question time alla Camera rilancia uno degli argomenti che più sembrano appassionarlo ultimamente. La battaglia contro città 30 e le amministrazioni locali che stavano cercando di implementarla prima che arrivasse una direttiva del suo ministero a bloccare indicazioni che lo stesso ministero aveva dato in precedenza. «Abbiamo un’interlocuzione assolutamente positiva con Anci, in seguito alla nostra direttiva, e conto che questo dialogo non ideologico ma pragmatico e basato sul buon senso vada avanti. Per me la vita vale ben di più dell’ideologia: quello che stiamo facendo è offrire agli automobilisti la possibilità di scegliere il trasporto pubblico. Abbiamo messo nella legge di bilancio 900 milioni a favore del tpl», ha aggiunto Salvini.


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