Elon Musk tifa per l’abbandono dell’Ucraina: «Non vincerà mai, follia continuare a sostenerla» – Il video

Il patron di X interviene nel dibattito sugli aiuti Usa a Kiev e rilancia l’intervista di Tucker Carlson a J.D. Vance: «Contribuiamo alla distruzione di un’intera generazione di ucraini»

Elon Musk la pensa esattamente come Donald Trump sulla guerra tra Russia e Ucraina: una battaglia persa per Kiev, che non sarà mai in grado di avere la meglio sulle truppe di Putin, e uno spreco di risorse dunque per l’America e per l’Occidente. Il patron di X – oltre che di Tesla, SpaceX e diverse altre aziende – ha reso noto il suo pensiero «controcorrente» in una conversazione live sulla sua stessa piattaforma ieri sera, cui partecipavano anche diversi senatori di provata fede trumpiana, come Vivek Ramaswamy e J.D. Vance. «Non esiste in terra possibilità che Putin perde questa guerra», s’è lasciato andare Musk, come riporta Bloomberg. Per questo «prolungare questa guerra e continuare a spenderci non aiuta l’Ucraina». Il punto di arrivo, per Musk, di una completa inversione a U – notano stizziti i media ucraini – da quando, agli inizi della guerra, l’imprenditore aiutò fattivamente il Paese aggredito assicurando l’accesso continuo a Internet con la sua rete Starlink. Anche perché Musk è andato implicitamente oltre, poche ore dopo, rilanciando il video di una conversazione ancor più corrosiva per l’Ucraina, oltre che per l’Amministrazione Biden: l’intervista di Tucker Carlson allo stesso J.D. Vance.


«Distruzione di un’intera generazione»

Carlson è l’ex presentatore di Fox News e icona dei trumpiani che pochi giorni fa ha realizzato l’«intervista» esclusiva a Vladimir Putin, di fatto una passerella senza contraddittorio per le teorie dell’autocrate russo. Vance è un senatore dell’Ohio con un passato da venture capitalist oltre che da scrittore di successo (con Elegia americana) divenuto uno dei volti più duri del partito repubblicano. Nella conversazione «senza censura» rilanciata da Musk, i due sostengono che il sostegno Usa all’Ucraina sia una «pura follia», considerato, nell’ordine: che l’Ucraina non è una democrazia, che dall’inizio della guerra sarebbero stati uccisi circa 400mila suoi cittadini – «tanti quanti gli americani morti durante la seconda guerra mondiale», spara Carlson, senza fornire indicazioni chiare sulla fonte di tale stima – e che considerato l’equilibrio delle forze in campo l’unica a poter vincere, preso o tardi, è la Russia. Continuare a sostenere lo sforzo bellico come chiede in continuazione Volodymr Zelensky, per i due, significherebbe quindi contribuire alla «distruzione di un’intera generazione». Il dibattito è infuocato in questi giorni negli Stati Uniti, con il nuovo pacchetto di aiuti da poco più di 61 miliardi per l’Ucraina (insieme a fondi anche per Israele e Taiwan) in bilico al Congresso: al Senato il disegno di legge, già ritoccato più volte per trovare la quadra bipartisan, è passato stamattina senza scossoni, ma è alla Camera – dove i Repubblicani hanno la maggioranza – che si gioca il suo destino. E con esso un pezzo rilevante della credibilità internazionale della Casa Bianca. «Scrivete ai vostri rappresentati, mobilitatevi, dobbiamo demolirlo», ha incoraggiato i follower Vance, prima di reiterare le tesi di Donald Trump sul da farsi nonappena riconquistato il potere: «La Russia non avrebbe dovuto invadere, certo, ma  penso dovremmo occuparsi di problemi ben più seri – come il collasso demografico degli Usa, i confini aperti o quel che sta accadendo in Asia orientale». L’insistenza sull’ennesimo pacchetto di aiuti all’Ucraina, per il senatore dell’Ohio, altro non sarebbe che una «campagna di distrazione di massa delle persone dai reali problemi nel mondo e in questo Paese». «Tutto ciò merita di essere maggiormente approfondito», twitta serafico Musk rilanciando la video-intervista. Tradotto: Trump merita di tornare alla Casa Bianca, l’Ucraina di essere abbandonata al suo destino.


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