Cariche sugli studenti, il capo della Polizia riconosce l’errore: «Prenderemo provvedimenti. Ma il governo non c’entra nulla»

L’intervista di Vittorio Pisani al Tg1 dopo 30 ore di polemiche: «In Italia oltre 1.000 cortei dal 7 ottobre, nessuno vietato al contrario di altri Paesi europei..»

Dopo 30 ore di polemiche infuocate sulle cariche della polizia contro gli studenti in corteo pro-Palestina a Pisa, a intervenire per provare a gettare acqua sul fuoco è il capo della Polizia Vittorio Pisani. Che sceglie il Tg1 delle 20 per dare la sua versione dei fatti su quanto accaduto ieri nei pressi di Piazza Cavalieri, nella piena zona universitaria di Pisa, ma anche a Firenze: «Alcune iniziative prese nel corso della gestione di quei servizi d’ordine pubblico dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severità e trasparenza», annuncia Pisani, nominato a capo della Polizia a maggio 2023 dal governo Meloni. Cui però fa da scudo: «Dietro le scelte operate nella gestione di servizi locali non ci sono né scelte politiche né direttive politiche», assicura. La linea della “sua” Polizia, ribadisce Pisani, resta ferma e invariata: garantire la possibilità di manifestare il dissenso sempre e comunque, tranne quando queste sfociano in atti violenti, che «vanno isolati», rimarca. Dopo il 7 ottobre, ricostruisce Pisani, si sono tenuti in Italia oltre mille cortei: «In diversi Paesi europei non tutti sono stati autorizzati, qui da noi nessuno è mai stato vietato», rivendica al microfono del Tg1. E così continuerà ad essere, assicura, perché l’obietto dell’azione della Polizia è quello di assicurare «che la gestione dell’ordine pubblico trovi il consenso di tutti». Un tentativo di rimettere la barra dritta dopo che gli eccessi delle forze dell’ordine in Toscana hanno portato oggi a un inusuale scontro tra il capo dello Stato Sergio Mattarella e la maggioranza di governo: «Manganelli sui ragazzi un fallimento». «No, è colpa della sinistra che spalleggia i violenti», il duro scontro.


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