Piantedosi sulle manganellate di Pisa: «Non abbiamo cambiato le regole sull’ordine pubblico. Ci sono stati degli eccessi? Valuteremo»

Il titolare del Viminale al Corriere della Sera: «Vedere quelle immagini ha contrariato e amareggiato anche me. Quando si giunge al contatto fisico con i minorenni è in ogni caso doveroso svolgere ogni esame obiettivo su come siano andati i fatti»

Alla fine ha parlato. Dopo aver ricevuto la chiamata del Capo dello Stato Sergio Mattarella e aver concordato quel comunicato, duro e netto, dal Viminale («Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento») il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parla al Corriere della Sera. «Ho parlato con il Presidente. Condivido le sue parole come le condividono tutti i poliziotti. Tutti noi auspichiamo sempre che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente e senza incidenti. Fondamentale in tal senso è anche la collaborazione stessa dei manifestanti», dichiara il titolare del Viminale. «Vedere quelle immagini ha contrariato e amareggiato anche me. Quando si giunge al contatto fisico con i minorenni è in ogni caso doveroso svolgere ogni esame obiettivo su come siano andati i fatti. Ho chiesto di avere una dettagliata relazione sullo svolgimento degli eventi e su quale attività di mediazione sia stata sviluppata per prevenire quegli incidenti che non fanno bene né ai manifestanti né agli operatori che erano sul campo. E nemmeno a tutti noi».


«Più manganellate? Non è così»

Smentisce l’aumento di scontri tra forze dell’ordine e piazze: «Io guardo i dati e dico che non è così. Da più di un anno le manifestazioni gestite dalle forze dell’ordine sono state oltre 13 mila. E di queste solo una minima parte ha fatto registrare incidenti, peraltro con una prevalenza di feriti tra le forze dell’ordine rispetto ai manifestanti». Spiega che c’è una riacutizzazione allo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas. «Dal 7 ottobre sono state più di mille le manifestazioni e soltanto nel 3 per cento dei casi si sono registrati incidenti».


«Non ci sottrarremmo alle valutazioni degli eventuali errori»

«Le nostre forze dell’ordine sono tra le migliori al mondo anche proprio dal punto di vista della gestione delle manifestazioni di libero dissenso», precisa Piantedosi. «In questa professionalità rientra anche la capacità di fare autocritica e di trarre insegnamento dagli errori eventualmente connessi, valutazioni alle quali anche questa volta non ci sottrarremo». E ancora: «Il governo non ha alcun interesse che si verifichino i disordini, al contrario vuole assicurare la massima espressione delle libertà dei cittadini in forma ordinaria e pacifica». Il ministro si dichiara «doverosamente disponibile» a chiarire la vicenda in Parlamento. Davanti alla domanda se avesse sentito o meno la premier Giorgia Meloni risponde che ringrazia la fiducia dei membri del governo, con le dichiarazioni fatte nella giornata di ieri, ma precisa che la «responsabilità dell’ordine pubblico dell’ordine pubblico è sua» e «ne sono responsabile anche nei suoi confronti».

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