Elezioni in Sardegna, il pasticcio della “tagliola dopo 12 ore”. La Regione: «Scrutini a oltranza»

Nel 2019 si dovette attendere quasi un mese per la proclamazione dei vincitori. Ora una circolare della Regione, inviata nel pomeriggio, precisa che «il termine delle 12 ore deve considerarsi indicativo»

Procede a rilento lo spoglio delle schede elettorali alle regionali in Sardegna. I primi risultati ufficiali sono stati, infatti, pubblicati dopo le 10:30, nonostante l’inizio delle operazioni di spoglio fissato per le 7 di questa mattina. I componenti delle 1844 sezioni non sarebbero più obbligati, come anche Open aveva riportato in precedenza, a terminare le operazioni di spoglio entro 12 ore, fino alle 19 di oggi. La Regione Sardegna ha precisato in una nota che si andrà a oltranza. «Il termine finale fissato entro 12 ore dal loro inizio deve considerarsi meramente indicativo», si legge anche nella circolare datata 23 febbraio. Nel 2019 le operazioni si conclusero dopo le 19 e si dovette attendere quasi un mese per la proclamazione ufficiale del presidente e dei consiglieri. Le schede non ancora scrutinate furono sigillate e si dovette attendere un ulteriore passaggio in Corte d’Appello. «Salvo che intervengano cause di forza maggiore, gli Uffici elettorali di sezione sono tenuti a completare tutte le operazioni di competenza», spiega la Regione.


Nel 2019 ritardi e flop exit poll

Nonostante la vittoria di Christian Solinas alle Regionali del 2019 fosse stata annunciata immediatamente, per la sua proclamazione ufficiale – e dei 60 consiglieri regionali eletti – ci volle circa un mese. Un’attesa infinita dovuta all’impossibilità in molti seggi elettorali di completare lo spoglio nei tempi previsti dalla legge. In quell’occasione le urne furono sigillate e andarono ad affollare i rispettivi uffici elettorali circoscrizionali per il conteggio delle schede e la trasmissione dei verbali alla Corte d’appello di Cagliari. L’allora presidente proclamò i risultati definitivi il 20 marzo: Christian Solinas vinse con il 47,79% su Massimo Zedda fermo al 33%. Nel 2019 ci fu inoltre un altro ostacolo: il caos degli exit poll della Rai. Diffusi la domenica alle 22 a urne chiuse, i sondaggi indicarono un testa a testa tra Solinas e Zedda, ma il giorno dopo il quadro si rivelò completamente opposto. Il flop dei sondaggisti divenne un caso nazionale con richiesta di spiegazioni ufficiali dei vertici Rai agli istituti demoscopici. Quest’anno nessuna testata nazionale ha azzardato exit poll.


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