Il ministro Crosetto, il caso Vannacci e la rispostaccia a Salvini: «Sto per finire le guance da porgere»

Prima del question time sulle spese della Difesa, il ministro ha commentato le critiche del collega di governo alle iniziative prese contro il generale

Il ministro della Difesa Guido Crosetto non ama parlare del generale Roberto Vannacci, oggi sottoposto ad una sospensione disciplinare di undici mesi per la pubblicazione del suo libro Il mondo al contrario, e in perenne procinto di scendere in campo al fianco della Lega: «Uscirà una nota della Difesa», spiega Crosetto entrando in aula per il question time. La nota, aggiunge, «spiega ai non pratici in materia che parliamo di procedimenti partiti mesi fa, che avvengono in modo automatico e che sono totalmente esterni dall’input dell’autorità politica perché partono da un’autorità tecnica. Una volta che tutte le informazioni saranno disponibili magari i commenti saranno più appropriati. Per quanto mi riguarda tra un po’ finirò le guance da porgere». Il riferimento è al collega di governo, sebbene non di partito, Matteo Salvini che stamattina ha commentato il provvedimento disciplinare con un messaggio su X: «Un’inchiesta al giorno, siamo al ridicolo, quanta paura fa il Generale? Viva la libertà di pensiero e di parola, viva le Forze Armate e le Forze dell’Ordine, viva uomini e donne che ogni giorno difendono l’onore, la libertà e la sicurezza degli Italiani».


Il question time

Nel corso del question time, invece, Crosetto ha risposto alle interrogazioni sulle nuove spese militari messe a bilancio dall’Italia spiegando che, anche al di là della sua volontà, gli investimenti in materia di Difesa in relazione al Pil stanno diminuendo, non aumentando: «Negli ultimi anni le spese militari hanno raggiunto il picco nel 2020, non con un governo Meloni, arrivando al 1,59%. Nel 2023 siamo scesi al 1,46% e quest’anno certamente scenderemo ancora. Non è una buona notizia per me, ma lo è certamente per lei» ha detto interloquendo con il deputato di Avs, Filiberto Zaratti che, invece, contesta l’ammontare complessivo delle spese europee in tema di difesa, “superiori a quelle della Cina», e l’acquisto da parte italiana di “142 nuovi carri armati, prodotti in Germania».


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