Corte dei Conti, Vincenzo De Luca finisce a processo per le Smart Card: «Un duplicato inutile del Green Pass»

La procura contabile ha chiesto di condannare il presidente della Campania al risarcimento di quasi 1 milione di euro

Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, sarà processato dalla Corte dei Conti per la vicenda relativa alla Smart Card, la tessera ideata in regione durante la pandemia per attestare l’avvenuta vaccinazione anti-Covid. La procura contabile ha chiesto il rinvio a giudizio non solo di De Luca, ma anche di altri cinque componenti dell’unità di crisi per l’emergenza coronavirus. Secondo i sostituti procuratori, l’iniziativa della Smart Card fu una spesa «ingiustificata». Il motivo? Nella primavera del 2021, proprio mentre la Regione Campania acquistava le tessere, il governo Draghi stava introducendo il Green Pass, rilasciato – proprio come nel caso delle Smart Card – a chi si era sottoposto al vaccino. La procura della Corte dei Conti parla dunque di un «inutile duplicato», che è costato alla regione 3,7 milioni di euro. Una spesa che ora rischia di costare cara a Vincenzo De Luca, con la procura contabile che chiede di condannarlo a restituire 928.725 euro. Per le altre persone coinvolte, le cifre sono leggermente inferiori: il capo della protezione civile regionale Italo Giulivo (742.980 euro), il direttore della sanità regionale Antonio Postiglione (371.490), Roberta Santaniello, dirigente dell’ufficio di diretta collaborazione del presidente (371.490), il dirigente Ugo Trama (371.490), il funzionario Massimo Bisogno (928.725).


Foto di copertina: ANSA/Ciro Fusco | Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in visita a un museo (4 novembre 2021)


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