Parlamentari del centrosinistra a Rafah: «Siamo arrivati alla porta dell’inferno. Cessate il fuoco e fate passare gli aiuti umanitari» – Il video

Sul posto la delegazione “Carovana della solidarietà”, di cui fanno parte parlamentari Avs, Pd, M5S, associazioni pacifiste e Ong

Una delegazione di parlamentari italiani è arrivata al valico di Rafah che porta a Gaza. Lo ha dichiarato su X Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, presente sul posto. Che ha aggiunto: «1500-2000 camion stanno attendendo anche 30 giorni per entrare prima del via libera israeliano. I bambini cominciano a morire di fame. È un orrore che va fermato». Ha fatto eco Nicola Fratoianni, di AVS: «Siamo arrivati a Rafah, alla porta dell’inferno. Da una parte la catastrofe umanitaria dall’altra parte 25 km di coda: sono oltre 1500 camion parcheggiati in attesa di poter entrare nella Striscia di Gaza. Gli aiuti ci sarebbero per evitare che la popolazione palestinese di Gaza muoia di fame ma sono bloccati».


La delegazione

Proprio per chiedere il cessate il fuoco i politici italiani hanno deciso di affrontare il viaggio, come spiegato anche dal deputato Pd ed ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un video pubblicato sui social. «Rafah è l’ultima tappa di avvicinamento delle nostre giornate qui in Egitto, un passaggio molto cruciale per manifestare ancora una volta la nostra richiesta: quella del cessate il fuoco», ha dichiarato. Il nome scelto per la delegazione è “Carovana della solidarietà”. Hanno aderito parlamentari Avs, Pd, M5S, associazioni pacifiste e Ong. Tra le loro richieste, anche la liberazione degli ostaggi e l’accesso nella Striscia degli aiuti umanitari «per una popolazione affamata e ridotta allo stremo delle forze».


L’emergenza umanitaria

Nelle scorse ore, al Cairo è avvenuto anche l’incontro con l’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi). «In questi giorni abbiamo incontrato associazioni, istituzioni internazionali e tutte ci hanno detto una cosa soltanto: accanto ai bombardamenti, con i bombardamenti, nella striscia di Gaza si sta determinando una strage silenziosa dovuta alla mancanza di medicinali, di generi alimentari», ha spiegato Orlando. E ancora: «Qualunque tipo di aiuto non può arrivare a destinazione se prima non si fermano le armi. Questo è il punto fondamentale sul quale vogliamo mettere tutto il nostro impegno, tutta la nostra forza, tutta la nostra azione politica. E oggi è una giornata nella quale vogliamo ribadire questo punto, anche per far sapere qual è la situazione al nostro Paese, far conoscere, al di là delle polemiche, degli scontri, dei posizionamenti politici, qual è l’emergenza umanitaria che si sta determinando».

La missione Aspides

L’Italia, però, viene chiamata in causa parlando della missione Aspides nel Mar Rosso. «Noi – afferma Angelo Bonelli in una nota – avevamo chiesto al Ministro della Difesa Crosetto di modificare due parole del testo: da ‘eminentemente difensivo’ a ‘esclusivamente difensivo’, a garanzia del fatto che si tratti di una missione di difesa delle navi italiane e non di attacco. Questa garanzia non ci è stata data, il Governo non ha ritenuto di dover modificare il testo, aprendo alla possibilità che la missione possa trasformarsi in elemento di ulteriore inasprimento della situazione». E dunque, conclude: «Ribadiremo la nostra contrarietà alla partecipazione italiana a questa missione, convinti della necessità di percorrere la via diplomatica e chiedere un cessate il fuoco immediato a Gaza».

Video copertina realizzato da Partito Democratico

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