Riccardo Bossi: la vita spericolata del figlio del Senatùr, tra Rolex, soldi della Lega per le multe e reddito di cittadinanza

Le altre condanne del primogenito di Umberto Bossi

Gli oltre 12 mila euro di reddito di cittadinanza percepiti indebitamente secondo l’accusa non sono l’unico guaio in cui è incappato Riccardo Bossi. Tre condanne nel curriculum del figlio del Senatùr: nel 2016 un anno e otto mesi per i fondi della Lega e poi un’altra condanna per aver preso gioielli senza averli pagati per 26 mila euro. Infine, i debiti dal benzinaio del 2017. I reati sono truffa, appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta. Stavolta l’accusa è di false attestazioni. Nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per la richiesta del sussidio dichiarava di essere titolare di un contratto di locazione. Per un appuntamento in via Mentana a Busto Arsizio. Da cui invece era stato sfrattato da tempo.


L’inchiesta

L’inchiesta, racconta oggi Repubblica, è nata da un controllo della Guardia di Finanza di Varese. Agli atti della pubblica ministera Nicoletta Calcaterra ci sono le dichiarazioni fiscali, che gli investigatori considerano non veritiere, e la testimonianza dei proprietari dell’immobile. Ma la vita del primogenito di Umberto Bossi è sempre stata un po’ ai margini. I fondi della Lega li ha usati per auto a noleggio e abbonamenti per le pay-tv, per le rate dell’università e per il mantenimento dell’ex moglie. Ma la vera passione del 45enne sono le auto da corsa. Ha corso nei rally della Lombardia e del Veneto. Ma nel 2012 ha distrutto una Bmw M3 ed è stato licenziato dal suo team. Anche lui, come il fratello più celebre Renzo, è stato assistente parlamentare di un leghista: Francesco Speroni.


Le multe

Con i soldi della Lega Renzo ha pagato multe per 145 mila euro e cartelle esattoriali, oltre a un’assicurazione. Ma ha speso anche 77 mila euro per laurearsi in Gestione Aziendale all’università Kristal di Tirana in Albania. Riccardo invece è stato condannato per appropriazione indebita a causa di un Rolex, un girocollo e un anello di Bulgari. Ha promesso al gioielliere un bonifico di 26 mila euro mai arrivato. Poi c’è il benzinaio. Al quale non ha pagato 1.300 euro per la sua Audi. Ma ci sono anche i 3.200 euro di debiti dal gommista e i 7.600 euro di lampade. Nel 2020 invece è stato denunciato per una cena da 240 euro con champagne a Milano e 66 euro a Firenze.

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