Il trapper Jordan Jeffrey Baby trovato morto in cella a Pavia con una corda al collo: aveva denunciato maltrattamenti nello stesso carcere

Il 28enne Jordan Tinti aveva già più volte tentato di togliersi la vita in carcere. Era stato condannato per rapina con l’aggravante dell’odio razziale

Jordan Jeffrey Baby è stato trovato morto nella sua cella nel carcere di Pavia con una corda attorno al collo. Il trapper, 27enne di Bernareggio, provincia di Monza, conosciuto come Jordan, si trovava nuovamente in carcere dopo che il giudice, dieci giorni fa, aveva revocato la misura di affidamento terapeutico in una comunità, rimandando il giovane nella stessa struttura penitenziaria dove aveva denunciato di essere stato vittima di maltrattamenti. Il trapper era stato condannato con il rito abbreviato a quattro anni e quattro mesi per rapina, con l’aggravante dell’odio razziale, dal tribunale di Monza, in concorso con Gianmarco Fagà, 28enne romano, anche lui nome noto della scena trap come Traffik.


Jordan Tinti si sarebbe tolto la vita, dopo che già due volte nel gennaio del 2023 Jordan aveva tentato il suicidio in carcere con la stessa modalità. Gli agenti lo avevano trovato con una ferita alla testa e privo di sensi, accanto a lui una lettera di addio al padre. A quel punto su richiesta dei legali la reclusione in comunità, poi annullata dopo il ritrovamento nella sua stanza di uno smartphone e un pacchetto di sigarette. Jordan era stato condannato a 4 anni e 4 mesi dopo la rapina ai danni dell’operaio nigeriano Francis Aliu Yaogeh, compiuta il 10 agosto del 2022 alla stazione di Carnate assieme al collega romano Traffik (5 anni e 4 mesi per lui), aggravata da insulti razzisti («Ti ammazziamo perché sei nero»), e cui video poi era stato postato sui social. Ma i guai con la giustizia per Jordan Jeffrey Baby cominciano da più lontano, era il 2019 infatti quando assalì una macchina dei carabinieri lanciandole contro una birra, saltandoci sopra, sputando ed insultando le forze dell’ordine, cosa che gli procurò anche un duro attacco tramite social da parte di Giorgia Meloni e del segretario della Lega Matteo Salvini. Il caso fece clamore, Jordan infatti fu anche invitato come ospite a Non è l’Arena di Massimo Giletti.


Poi nel 2020 fu trovato dalle forze dell’ordine in possesso di una modica quantità di hashish in un bed&breakfast di Pordenone, mentre era in compagnia di una ragazza, portato in questura, una volta uscito, di nuovo un video pubblicato sui social che lo metterà nei guai; Jordan infatti si riprende mentre urina sui verbali e in più aggrava la situazione postando anche un video in cui fa sesso con una ragazza che non aveva dato il suo consenso alla pubblicazione, con la didascalia «Ecco che cosa faccio alla figlia del poliziotto». L’ultimo suo singolo da solista pubblicato su Spotify, dove raccoglieva 15mila ascolti mensili, risale al 2021 e si intitola Been Thru, i suoi brani più cliccati sono invece Bipolare e White Sox, entrambi oltre i due milioni di stream. Nella lettera al padre ritrovata dopo il primo tentativo di suicidio ha scritto «Se starai leggendo questa lettera è perché dopo l’ennesimo tentativo di riabbracciarti e trascorrere con te tutto il tempo perso in questi anni, che fin dal primo giorno in cui sono entrato dentro le mura dell’inferno, ho avvertito una voglia matta di recuperare. Ho ceduto e perso la mia più importante battaglia: quella contro la depressione, che mi affligge da mesi ormai».

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