L’ex oligarca russo: «In Italia molti agenti pagati dal Cremlino»

Mikhail Khodorkovsky: lo Zar non è così forte come sembra

Mikhail Khodorkovsky è l’ex oligarca russo che ha fatto dieci anni di carcere per ordine di Vladimir Putin. Ora vive a Londra e parla oggi con Repubblica del voto imminente nel paese. Sostiene che lo Zar non sia «così forte come sembra. Quando decide di uccidere qualcuno, ultimo Navalny, vuol dire che ha qualche problema. In ogni caso, saranno elezioni farsa, e lo abbiamo visto con l’esclusione del candidato anti-guerra Boris Nadezhdin: aveva già ottenuto 200mila firme in pochi giorni. Perché l’opposizione è molto più ampia di quanto si pensi in Russia: secondo le ultime rilevazioni, c’è un 17% della popolazione che vorrebbe fermare la guerra e restituire i territori occupati all’Ucraina, mentre coloro che chiedono la pace sono il 52%».


La Russia e l’Italia

Nel colloquio con Antonello Guerrera Khodorkovsky commenta le parole di Putin sull’Italia come casa e sulla vicinanza con la Russia: «È una chiara strategia per allargare le fratture, in Italia ma anche nel resto d’Europa. Certo, in Italia il terreno per lui è ancora più fertile, per la vostra storia, ma non solo. I sondaggi mostrano un Paese diviso a metà sulla guerra in Ucraina. E, da quel che vedo, ci sono agenti al soldo del Cremlino in Italia che fanno un lavoro di propaganda eccellente. Non voglio fare nomi. Ma credo dovreste sviluppare strumenti anti-propaganda russa ben più efficaci». E dice che «voi occidentali dovete capire che non esiste uno zar buono. Anche se cadesse Putin, ci sarebbe comunque un altro al suo posto, pericoloso come lui. Per questo bisogna sostenere il processo democratico in Russia».


Le minacce di guerra nucleare

Riguardo le minacce di guerra nucleare, l’ex oligarca dice di non credere che «Putin sia così suicida. Ci tiene alla sua vita. Farebbe una cosa del genere solo se credesse nella sua impunità. Per questo è cruciale che l’Occidente non lo implori mai di non usare l’atomica, bensì lo minacci con enormi conseguenze, qualora si azzardasse. Gli scenari che potrebbero presupporre un suo ricorso alla bomba nucleare, come la perdita della Crimea, sono al momento sono irrealizzabili». Mentre sulle possibilità dell’Ucraina di vincere la guerra sostiene che «abbiamo perso la possibilità all’inizio, quando si è esitato a sostenere pienamente Kiev. Lo stesso vale per le élites russe: ora è troppo tardi per farle rivoltare contro Putin. E anche se finisse oggi il conflitto in Ucraina, Russia e Occidente entreranno in una guerra fredda di almeno 10 anni. Si potrà trovare un compromesso con Mosca sulla guerra, anche sulle attuali posizioni, solo inviando a Kiev altre centinaia di miliardi in armi e aiuti».

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