Bene Nannini, deludono Geolier e Ultimo, male Rondodasosa. Le nostre recensioni delle uscite della settimana

Leon Faun – Leon

Forse non è un caso intitolare il secondo album con il proprio nome, perché è evidente che Leon Faun con Leon ha raggiunto il livello al quale pubblico e critica avevano individuato potesse arrivare. Tredici tracce, tutte ad altissima digeribilità, il rapper di Fiumicino dribbla in scioltezza i clichè legati al genere per concentrarsi sulla propria esigenza artistica, in questo caso la voglia di raccontarsi. Infatti si tratta di un disco in cui Leon Faun ci presta la propria intimità, le proprie storie, i propri disagi come ragazzo e come artista. I brani sono tutti gradevoli, alcuni molto interessanti, come Profezia, Fuga da Genova (veramente eccellente), Vibes nel fight e Non dubitar di me. Nessuno di questi brillerebbe se non fosse per le capacità interpretative di Leon Faun, capace di giocare con le tonalità, di modularsi secondo la storia che sta raccontando, mettendosi dunque al servizio del proprio gesto artistico. Bisogna essere artisti e Leon Faun evidentemente lo è.