Le battaglia di Adriano Galliani contro il maresciallo Tito. Alleato invece con Lotito per palestre gratis agli over 60

Il disegno di legge del forzista serve a vietare e quindi revocare l’intitolazione di piazze o vie in Italia «a capi ed esponenti di regimi che abbiano commesso crimini crudeli e contro l’umanità»

Il suo primo intervento in aula nella legislatura è stato il 20 marzo scorso, sul decreto-legge per le Olimpiadi Milano-Cortina. Adriano Galliani ha preso la parola dallo scranno che nella prima parte della legislatura era appartenuto a Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia cui è subentrato dopo il decesso. E nel discorso emozionato ha annunciato la presentazione di un suo disegno di legge per dare attuazione al nuovo articolo della Costituzione dedicato allo sport.


La revoca di strade e piazze intitolate al dittatore jugoslavo

Ma la prima battaglia di Galliani, che per anni si è occupato di calcio con Berlusconi, prima al Milan e poi al Monza, non è stata sportiva. Il bersaglio è niente meno che il maresciallo Josip Broz Tito che fu a capo per decenni del regime comunista in Jugoslavia. Il disegno di legge di Galliani serve a vietare e quindi revocare l’intitolazione di piazze o vie in Italia al maresciallo Tito espressamente citato nella relazione di accompagnamento al testo di Galliani, ma la norma proposta riguarda più genericamente il divieto «di intitolare strade, piazze e altri luoghi o edifici pubblici a capi ed esponenti di regimi che abbiano commesso crimini crudeli e contro l’umanità».


La norma cancella dalla toponomastica anche Stalin e Mao

Galliani spiega di seguire la scelta fatta dalla Corte costituzionale della Slovenia che nel 2011 «dichiarò incostituzionale l’intitolazione di una strada di Lubiana a Tito, avvenuta nel 2009, riconoscendo che ciò avrebbe comportato la glorificazione del regime totalitario di Tito e una giustificazione delle gravi violazioni dei diritti dell’uomo avvenute durante il suo regime». Secondo Galliani oggi sarebbero intitolate a Tito vie e piazze in 12 comuni italiani, e quindi quel nome andrebbe tolto. Ma non solo il suo: «In Italia anche il feroce dittatore sovietico Iosif Stalin o il timoniere della rivoluzione culturale cinese Mao Tse Tung godono delle loro strade».

Detratta dalle tasse la spesa per palestre e piscine degli ultrasessantenni

L’altro disegno di legge sullo sport è stato effettivamente depositato da Galliani, che ha scelto come primo alleato e firmatario il collega presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, Claudio Lotito. La proposta oltre ad allargare le ore di insegnamento di educazione motoria nella scuola, prevede la pratica gratuita di qualsiasi sport in palestra, piscina o impianto sportivo per chiunque abbia compiuto 60 anni di età. Lo sconto del 100% avverrebbe con la leva fiscale: «Dall’imposta lorda», scrive il testo del ddl, «si detrae l’intero importo delle spese sostenute da soggetti di età superiore a sessanta anni per l’iscrizione annuale e l’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine nonché ad altre strutture e impianti sportivi».

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