Strage al Crocus, quante sono davvero le vittime? Fonti russe: «95 persone ancora disperse». Così il bilancio può salire a 235 morti

Secondo Baza, canale Telegram vicino ai servizi di sicurezza di Mosca, di altre decine di persone non si ha notizia da venerdì scorso

Quante persone sono morte davvero nell’attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca di venerdì scorso? A cinque giorni dalla strage, la domanda resta ancora senza risposta. Anzi, il mistero pare infittirsi. Ufficialmente le autorità russe parlano di 140 vittime accertate – si ritiene che la maggior parte di loro sia morta a causa dell’inalazione di fumi tossici dopo che i terroristi hanno dato a fuoco al teatro. Soltanto 84 dei cadaveri sono stati in realtà sin qui identificati con certezza. Ma la disperazione di intere famiglie moscovite senza più notizie dei loro cari potrebbe indicare una magnitudine ancora più ampia della tragedia. Nelle scorse ore infatti Baza, un canale Telegram noto per poter contare su stretti legami con i servizi di sicurezza russi, ha scritto che ci sarebbero tuttora altri 95 dispersi – persone che erano al Crocus venerdì sera e di cui i famigliari non hanno più notizie da quella sera. Si dovesse accertare anche la loro morte, il bilancio della strage s’aggraverebbe ulteriormente, salendo ad almeno 235 vittime. Un’onta pesantissima per il Cremlino, che fin dalle prime ore dopo l’attacco ha evocato l’ipotesi di una presunta «ispirazione ucraina» dietro l’attentato, ignorando deliberatamente le rivendicazioni dell’Isis-K. Putin ha poi ammesso, lunedì sera, la matrice islamista dell’attacco stesso, ma non ha mollato la presa sulla teoria “secondaria”. Ed anzi all’indomani sono stati i suoi servizi segreti interni a scolpire formalmente la tesi della responsabilità dell’Ucraina, e anche di Usa e Regno Unito, nel predisporre l’attacco, addirittura «addestrando in Medio Oriente» i futuri esecutori materiali. Che, è invece l’unica cosa accertata, sono riusciti indisturbati a fare strage di un numero spropositato di persone in uno dei luoghi di intrattenimento più noti di Mosca, prima di darsi alla fuga per ore all’interno della Russia.


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