Perugia, 89enne sposa la badante. La famiglia si oppone: «È sordo, lei ha un altro». Ma il giudice dà ragione alla coppia

Vedovo da un anno, è convolato a nozze con la donna che si prendeva cura di sua moglie senza dire nulla alle sorelle e ai nipoti

Non ha avvertito la famiglia, è sordo e lei avrebbe un altro. Con queste motivazioni le sorelle e i nipoti di un 89enne si sono opposti al matrimonio in seconde nozze dell’anziano con la badante 56enne della moglie, morta da circa un anno. Secondo il giudice della Prima sezione persone e famiglia del Tribunale di Perugia che valutato il caso a gennaio, come si legge sul Notiziario penale della Corte d’appello e riporta Il Messaggero, nessuna di queste condizioni è motivo sufficiente di ostacolo al matrimonio. Il ricorso dei parenti dell’uomo, che è stato anche ascoltato in aula, è stato quindi rigettato e dando il via libera alle nozze. L’anziano di 89 anni è rimasto vedovo da pochi mesi, circa un anno, ha deciso di sposare la donna che negli ultimi anni si era presa cura di sua moglie molata. La coppia ha organizzato tutto in gran segreto, senza rendere partecipe la famiglia di lui. Le sue sorelle e i nipoti lo hanno scoperto solo con pubblicazione delle partecipazioni. Una mossa che li ha allarmati e li ha spinti a presentare un ricorso per rendere nullo il matrimonio. Secondo i familiari, l’uomo sarebbe stato in qualche misura raggirato e la decisione di mantenere il segreto fino all’ultimo sarebbe una conferma a questo sospetto. La donna, questa la loro convinzione, lo avrebbe spinto a tenerli all’oscuro per raggiungere i propri scopi personali, forse con mire sul patrimonio, estranei al vincolo coniugale. In più, aggiungono i parenti, l’anziano è sordo e questo sarebbe un motivo in più per chiedere tutela. Il giudice, come detto, ha respinto le loro richieste dopo aver ascoltato l’anziano che è apparso perfettamente consapevole delle proprie scelte, e delle conseguenze che avrà sul patrimonio per tutta la famiglia. In primo luogo, la sordità non è una condizione impeditiva del matrimonio, a differenza di un’interdizione per infermità di mente. In secondo luogo, la scelta di non comunicare le loro intenzioni al resto della famiglia attiene alle scelte personali e legittime della coppia. In terzo luogo, infine, nemmeno la presunta relazione della donna con un altro uomo non è un ostacolo alle nozze e ha, al massimo, risvolti etici ma comunque sempre interni al rapporto di coppia.


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