Superbonus: così lo stop alla cessione del credito rischia di fermare i cantieri in 15mila condomini

A fare la stima è il “Sole 24 Ore”, che ha analizzato gli ultimi dati messi a disposizione da Enea

La stretta sul Superbonus varata dal governo Meloni la scorsa settimana potrebbe trasformarsi in una stangata per circa 15mila condomini in tutta Italia. A fare la stima è il Sole 24 Ore, che ha analizzato gli ultimi dati messi a disposizione da Enea sull’andamento degli investimenti dei bonus edilizi. Lo scorso 26 marzo, il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge che impone di fatto uno stop agli sconti in fattura e alla cessione del credito per quasi tutti i lavori di ristrutturazione eseguiti nell’ambito del Superbonus. Una decisione nata dalla difficoltà di far quadrare i conti pubblici, ma che rischia di fermare decine di migliaia di cantieri in partenza in diverse parti dell’Italia.


La stretta sulle cessione del credito

La stretta introdotta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti impedisce di fatto la possibilità di sfruttare l’anticipo di liquidità messo a disposizione dallo Stato tramite la formula della cessione del credito di imposta o dello sconto in fattura. I cittadini che accedono al Superbonus potranno comunque detrarre la spesa negli anni a venire, ma dovranno essere loro a mettere la liquidità iniziale di tasca propria. Il problema è che non tutti possono contare su questa disponibilità finanziaria. E quando i condomini si ritroveranno a rifare i calcoli, c’è il rischio concreto che svariate migliaia di cantieri si blocchino prima di poter completare i lavori.


La stima dei 15mila condomini

Per arrivare alla stima dei 15mila condomini a rischio stop, il Sole 24 Ore ha preso in considerazione i dati di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Da fine 2022 ad oggi, i cantieri condominiali attivati ogni mese sono circa 5mila. Se si ipotizzano problemi con la cessione del credito per chi ha iniziato i lavori nei primi tre mesi del 2024, la platea di cantieri potenzialmente a rischio è di circa 15mila condomini. La stretta del governo pesa soprattutto su quei lavori che sono stati deliberati, con tanto di firma del contratto con un’impresa edile e il versamento di un acconto, ma le cui opere in cantiere non sono ancora partite.

Foto di copertina: ANSA/Massimo Percossi | Un edificio in ristrutturazione con il Superbonus (Roma, 4 Settembre 2023)

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