La storia di Paolo Ardoino: «Guadagnavo 800 euro al mese, la mia svolta è arrivata con i bitcoin»

Il racconto del ligure più ricco d’Italia e della startup Tether

Paolo Ardoino ha 39 anni ed è originario di un piccolo paese in provincia di Savona, Cisano Sul Neva. Era un ricercatore informatico, «sottopagato come tanti altri», ma dopo due anni di lavoro ha deciso di mollare tutto e di lanciarsi in una startup a Londra. Oggi è il ligure più ricco d’Italia. Al Corriere della Sera racconta che a cambiargli la vita è stato Giancarlo Devasini. Ardoino è amministratore delegato di Tether, una piattaforma di stablecoin da 106 miliardi di capitalizzazione ideata 10 anni fa proprio da Giancarlo Devasini, il torinese più ricco d’Italia e 270esimo nella classifica mondiale. «Molti scrivono che Giancarlo è un ex chirurgo plastico. In realtà si è dedicato a fare imprese tech per 30 anni. Credo che abbia fatto davvero pochi interventi in sala operatoria. Lui è un imprenditore che ha avuto un’idea semplice ma estremamente innovativa», racconta Ardoino che nella classifica di Forbes si trova più in alto di Luciano Benetton e John Elkann con un patrimonio stimato di 3,9 miliardi.


Il legame con Devasini

Il legame tra i due è iniziato nel 2014 «quando gli ho detto una scomoda verità, all’inizio della nostra collaborazione: stava sprecando soldi; il software che utilizzava il suo exchange Bitfinex – e che mi aveva chiesto di integrare nella piattaforma di trading, assumendomi – non avrebbe potuto sostenere l’aumento esponenziale di transazioni che poi si verificò. Allora ho proposto di sviluppare da solo il nuovo matching engine della piattaforma, e poi ho iniziato a occuparmi anche di organizzazione ed espansione del business. A quell’epoca, per velocizzare i cambi col dollaro – che lasciavano gli acquisti sospesi per uno o più giorni – era appena nato Tether». Una piattaforma quest’ultima utilizzata in tutto il mondo da oltre 300 milioni di persone. Quanto a Devasini, a colloquio con Christian Benna, Ardoino rivela che non è un amante della popolarità: «È riservatissimo, sempre in viaggio e propositivo»


Cos’è Tether

Tether è uno strumento tecnologico-finanziario che si pone l’obiettivo di stabilizzare gli scambi di criptovalute. Ma la sua vera forza è nella velocità. «Le piattaforme finanziarie tradizionali utilizzano metodi e tecnologie lenti, che dialogano tra loro poco e male, e nella blockchain abbiamo intravisto la possibilità di risolvere questi problemi. In pochi anni siamo balzati da 1 a 100 miliardi di circolante con un’idea semplice che, proprio per questa sua caratteristica, è diventata una valuta anti-inflazione enormemente diffusa tra i soggetti non bancabili, che nel mondo sono quasi 3 miliardi». Un possibile antagonista delle banche tradizionali? In realtà no, spiega Ardoino. «Non sottraiamo clienti alle banche, perché agli istituti non interessano correntisti fondamentalmente poveri o impoveriti dalla costante inflazione, da cui otterrebbero pochissime commissioni. Qualunque individuo, a prescindere dal suo status, può acquistare per pochi centesimi di commissioni un dollaro digitale che può poi conservare sul cellulare e spendere al valore reale senza deprezzamenti rispetto alla valuta corrente».

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